Si riparte per Singapore

02/01/2010 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Sono le dieci e venti di sera, alle quattro e venti suonera' la sveglia. Partenza per Singapore, e non so piu' se sto tornando a casa o se sto lasciando casa. In queste due settimane in Italia sono passato dai 30 gradi di Singapore ai -10° di Torino; mi sono sentito chiedere se a Singapore si vive in capanne (ricordiamolo: Singapore ha una skylinespettacolare, secondo alcuni seconda solo a New York), mi sono sentito dire riguardo a Taiwan che "a me Bangkok piace tantissimo", ho avuto l'occasione di mangiare piatti conditi con peperoncino che a me, ex mangiatore in bianco (in Italia) e ora soddisfatto mangiatore di cibo cinese piccante, sembravano sciapi. Sono stato in montagna e ho goduto la presenza di neve, freddo e ghiaccio. Ho visto le terme di Pre Saint-Didier e ho pensato fosse l'ennesimo caso di "tutta forma, niente sostanza" (o "tanto fumo e niente arrosto"). Ho gradito la gentilezza e l'umanita' del personale del supermercato Panorama di Settimo Torinese, soprattutto dei dipendenti della pescheria del supermercato, sotto pressione ma sempre spiritosi e all'altezza della situazione. Ho visto telegiornali che sembrano ricevere veline - nel senso fascista del termine - da Segrate e ancor piu' dal Vaticano. Ho sentito di insegnanti d'inglese che parlano di "Father Christmas" anziche' di Santa Claus. La mia mandibola e' caduta di fronte alle foto naturalistiche scattate da Zanardo, che prima o poi troveremo sul National Geographic. Ho visto la solita polarizzazione: famiglie che badano moltissimo ad avere una casa pulita e presentabile e non hanno tempo per far nient'altro, e altre famiglie e altri amici che badano meno a queste cose e riescono a vedere tanti piu' posti e a fare molte piu' cose. Ho visto carabinieri confusi - e a ragione - di fronte ad un italiano che vive a Singapore, con patente americana scaduta e carta d'identita' settimese con indirizzo inglese.

E domani verifichero' lo stato delle code a Fiumicino, e vedro' se e' possibile fare una doccia nella lounge della Singapore Airlines del Leonardo da Vinci. E non mi dispiacerebbe scambiare due parole, di nuovo, con l'addetto al recupero trolley che mi aveva spiegato cose interessanti riguardo all'aeroporto romano.


Argomenti: appunti di viaggio, Singapore, Wanderlust

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