Due escursioni vicino al Monviso

Monte Meidassa e Salita Viso Mozzo

05/09/2011 | Di Zanardo | Commenti: 1

Avevo in programma il giro del Monviso in 2 giorni e mezzo, ma problemi alla vecchia Panda mi costringono a rinunciare: a Barge, prima di iniziare la salita in valle Po, inizia a non funzionare bene. Il giorno dopo, trovato un meccanico e riparato il Pandino, decido di salire in due escursioni separate due cime oltre i tremila metri in compagnia di Ira, la mia cagnolona di oltre 10 anni.

Il Monviso


Monte Meidassa, 3105 m . + Buco di Viso + Colle delle Traversette


All'alba arrivo al Pian del Re, dove inizia il sentiero. Si intravedono delle cime in mezzo a molte nuvole. Dopo una decina di minuti intravedo delle mucche che, complice l'incapacita' del mio cane di stare tranquillo al guinzaglio, mi fanno penare sul sentiero per un pezzo.
Dopo un po', con Ira nuovamente libera, noto sul sentiero in mezzo all'erba umida qualcosa di nero che si muove. Una salamandra nera di Lanza, endemica della zona delle alpi Cozie. Un piccolo anfibio che vive in zone umide dai 1200 ai 2700 metri di quota con una ricca colonia.
Non e' in pericolo di estinzione, ma e' stata inclusa nell'elenco delle specie animali d'interesse comunitario, negli ultimi anni molto attento al declino degli anfibi. Scoperta a fine anni '80 dall'erpetologo Benedetto Lanza (da cui prende il nome), caratterizzata da viviparita' e da un tasso riproduttivo molto basso (da 1 a 6 piccoli ogni 3 anni), riesco a fotografarla passando per un momento Ira, al guinzaglio, ad una coppia di escursionisti.

Riprendiamo la salita passando il Pian Mait, 2717 metri; fino al Colle Luisas e in cima al M. Meidassa troviamo resti di filo spinato arrugginito dappertutto, tristi ricordi della Seconda Guerra Mondiale.
Dopo circa tre ore siamo in vetta, nuvole dappertutto. Devo tenere Ira al guinzaglio, per via dei topolini che svicolano tra le pietre.

Scendiamo verso il Buco di Viso, galleria che si trova a 2882 metri, sotto la cresta delle Traversette. Primo tunnel delle Alpi, scavato a ferro, fuoco, aceto e acqua bollente. Dal giugno 1479 al dicembre 1480, in soli diciotto mesi, furono perforati 75 metri di roccia, in modo da evitare i rischi legati all'uso invernale del sentiero del colle delle Traversette, molto esposto e pericoloso per i muli impiegati per scambiare i prodotti (sale, stoffe etc) tra Marchesato e Delfinato.

Percorsi i 75 metri con una torcia e abbassandomi (in alcuni punti l'altezza massima del tunnel e' 140 cm.), sbuco dalla parte francese (Valle del Guil), piu' soleggiata, e risalendo il colle delle Traversette (2950 metri) torniamo al Pian del Re. Il dislivello in salita e' circa 1250 metri. La giornata prosegue in macchina, in Val Varaita fino al colle dell'Agnello (2748 metri). Scendiamo poi nel Parco francese del Queyras, risalendo il Colle dell'Izoard (2361 metri) dove arrivo al tramonto a La Casse Deserte, un luogo d'aspetto lunare, stupendo. Scendiamo poi a Briancon e risaliamo il colle del Monginevro fino in Italia. Arrivo a casa verso le dieci di sera.

Salita Viso Mozzo: 3,40 ore, circa 1000 metri di dislivello


Riparto da casa col mio cane alle 4,30 verso il Pian del Re, per riuscire ad essere al sorgere del sole (6,15 circa) a 2020 metri del Piano.

Stavolta il cielo e' limpido e i panorami sono grandiosi. Dopo vari scatti fotografici ai pochi magici minuti dell'alba, risaliamo il sentiero che con dislivello minimo ci porta al lago Fiorenza, che offre l'immagine del Monviso riflesso, e al lago Chiaretto, di un bellissimo color turchese.
Nella notte del 5 Luglio 1989, una porzione del versante nord del ghiacciaio Coolidge (nord est del Monviso), si stacco' trascinando con se' rocce e detriti (riconoscibili dal colore grigio e non ricoperti da licheni) fino al lago Chiaretto, riducendone l'invaso e la capienza, e risparmiando il bivacco Falchi Villata. Per fortuna che il ghiacciaio crollo' di notte: di giorno, nel mese di luglio, la zona e' affollata di escursionisti.

Continuiamo il sentiero, pervenendo ad una lunga morena che attraversiamo su buona traccia fino al Colle del Viso (2560 metri, 2,30 ore per arrivarci) con bella veduta sul Lago Grande di Viso e sul Rifugio Quintino Sella. Da qui proseguiamo in direzione nord-est su un esile sentiero ripido su pietraia, segnato da ometti e tacche bianco-rosse; in circa un'ora arriviamo in cima, dove si erge una croce stilizzata molto particolare.
Circa 30 metri piu' in basso alcuni stambecchi si lasciano avvicinare. In lontananza si vedono il Monte Rosa, il Cervino, il Gran Paradiso e il Monte Bianco, mentre vicinissimo, davanti a noi il magnifico versante orientale nord-orientale del Re di Pietra, il Monviso. Restiamo per un'ora e mezza in vetta, scendendo tra le nubi e arrivando alla macchina distrutti a causa della discesa quasi tutta su pietraia e massi .

Conclusioni


Zone stupende, da percorrere con attenzione per gli improvvisi cambiamenti del tempo, fenomeno tipico delle valli corte vicino alla pianura, le quali richiamano tanta umidita' dopo il sorgere del sole, per poi liberare il cielo dopo il tramonto.



Monviso all'alba visto da Pian del Re



Alba dal Pian del Re



Monviso e Viso Mozzo all'alba dal Lago Fiorenza



Salita al monte Meidassa, Ira riposa



Vetta Monte Meidassa



Lago Grande di Viso



Ponte in Valle Po - Crissolo



Salamandra nera di Lanza



Alba verso la pianura, dal Pian del Re





Argomenti: Alpi, foto, montagna, Piemonte

Commenti (1)Commenta


18/08/2013 17:26:27, Lorena e Luca
Stiamo per partire per una 3 giorni in zona, con due cani, stavamo cercando qualche suggerimento e ci siamo imbattuti in questa tua descrizione.
Cercheremo di ricalcare i tuoi passi, grazie per l'ottimo lavoro!!!

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