Turisti a Sharm el-Sheikh e comodi divani di Miro'

18/06/2012 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Sharm El-Sheik. Tre giorni qui, e ancora non so se ci vuole il trattino tra El e Sheik. Quel che so, quel che ho visto, e' che ci si muove per tribu'. Gli italiani arrivano in spiaggia tutti alla stessa ora. Quando se ne vanno arrivano gli svedesi (che devono essere la quarta nazionalita', a Sharm El Trattino O Non Trattino Sheik, dopo italiani, russi e britannici). Gli svedesi sono diversi da quelli di "The Girl With The Dragon Tattoo", e dalla Saga Norren di "The Bridge". Sui sessant'anni, con moglie e senza figli al seguito, hanno moderati tatuaggi, sono estroversi, abbracciano Alex il barista (poveretto, oltre a sorbirsi le MIE chiacchiere deve sorbirsi anche le loro), eppure si vede che sono piu' "restrained" degli italiani. Hanno dei limiti, dei "paletti" sociali, e li rispettano.

Il tizio che gestisce gli asciugamani dormicchia su uno dei tanti divani intorno al bordo della piscina. Ho passato i quaranta, ho visto qualche posto in giro per il mondo, ma ancora fatico a concepire che l'habitat naturale di un divano sia una piscina. Eppure, qui ci sono vari divani e paiono a proprio agio. Anche chi ci si siede pare a proprio agio, il che conta ancora di piu', immagino.





Nota scritta dopo il ritorno a casa: il nome corretto di questa localita' e' Sharm el-Sheikh. Se ancora vi fidavate di chi scrive di viaggi, spero siate diventati piu' diffidenti...



Argomenti: antropologia spicciola, Egitto, foto

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