Recensione di Fargo, la serie TV

La Scandinavia nel Midwest dei fratelli Coen, con un pizzico di David Lynch

22/11/2015 | Di Claudio_VL | Commenti: 4

[Attenzione: SPOILER ALERT. Dettagli della trama di "Fargo" - sia il film che la serie TV - vengono rivelati in questa pagina]

Ieri sera e' cominciata su BBC4 la nuova serie di The Bridge, ottima serie televisiva scandinava, e mi pare quindi opportuno parlare di qualcosa di completamente differente: Fargo, una serie televisiva americana, arrivata alla seconda season, come dicono gli americani. Non ho visto la prima serie, quindi parlo di Fargo come ne potrebbe parlarne uno che accende la tivu', trova un programma interessante e lo guarda senza tante conoscenze pregresse. Che e' poi quel che mi e' successo.





Cos'era "Fargo", il film


All'inizio Fargo era un film dei fratelli Joel e Ethan Coen uscito negli anni Novanta. Ambientato nel Midwest (1) degli Stati Uniti imbiancato di neve, il film parlava di gente che pareva brava gente (2) e poi pianificava ed eseguiva (di solito male) cose orribili, e di gente orribile che faceva cose altrettanto orribili. Nel film c'era anche qualcuno che non faceva orribili, che viveva e cercava di fare bene il proprio lavoro, come una poliziotta intelligente e vistosamente incinta, interpretata da Frances McDormand (che vinse un meritato Oscar per questo ruolo).
Dico "cose orribili" e "gente orribile", ma in realta' questi criminali erano grotteschi, e la loro storia era raccontata con humour nero, non come un dramma. Faceva quasi compassione, William H. Macy, mentre cercava di nascondere quel che aveva fatto (e quel che non era riuscito a fare, che lo rendeva altrettanto colpevole).

Cos'e' "Fargo", la serie televisiva


Fargo e' ora un telefilm, o meglio un serial, una serie televisiva a puntate ambientata in North Dakota, Minnesota e South Dakota del 1979, arrivata nel 2015 alla seconda serie.

Ci sono atmosfere nordiche, panorami del Midwest statunitense innevati e deserti. Neve, ghiaccio, freddo. Nomi nordici, come Blumquist, Solverson, Larsson, Nygaard, Knudsen, e tedeschi, come Gerhardt e Schmidt, perche' dalla Scandinavia e - meno - dalla Germania discende gran parte della popolazione del North Dakota e del Minnesota. Ci sono criminali e altre persone che si ritrovano a compiere atti criminali per sbaglio. Umano, troppo umano.

Com'e' "Fargo", la serie televisiva


Sfocatura selettiva, colori sbiaditi, richiami ai police thriller nordici che vanno di moda al momento (3), ma qui la differenza la fa la quantita' di sangue mostrata al pubblico, maggiore che nel film Fargo e molti maggiore che nei suddetti thriller nordici. E' solo una mia impressione, o l'humour nero tipico dei fratelli Coen e' meno presente, in questo serial di cui i due fratelli sono produttori? L'occhio della telecamera ci mostra personaggi che fanno paura, non che osserviamo mentre commettono crimini maldestramente. Perche' i personaggi della serie non sono quelli del film.

La trama


Come ho detto, ho iniziato a vedere Fargo (la serie) solo da questa seconda stagione, quindi immagino e ipotizzo che la prima serie avesse un legame piu' stretto con Fargo (il film). Ora, invece, il tema centrale e' la lotta per il controllo delle attivita' criminali locali da parte di due organizzazioni, i Gerhardt (famiglia locale) contro la criminalita' organizzata di Kansas City, Missouri.

David Lynch dev'essere apparso in sogno al regista


Forse e' la mia memoria a fregarmi, ma in Fargo (il film) non c'era niente di occulto, misterioso, inspiegabile. Certo, c'era crimine, malvagita', stupidita', c'era lo sguardo spento e folle di Peter Stormare, ma era tutto molto umano. Ridicolmente umano.

In Fargo (la serie), invece, ci sono momenti alla Twin Peaks: presenze aliene suggerite, sospettate, desiderate. Cose che succedono e che forse non sono spiegabili dalle nostre conoscenze scientifiche attuali. Tanti personaggi strani, tutti con la loro eccentricita', com'era la signora col ceppo di Twin Peaks. I killer quasi gemelli di Kansas City, l'indiano veterano del Vietnam che lavora per la famiglia Gerhardt, Milligan, l'emissario dei boss di Kansas City, che è più diabolico della media degli altri personaggi. Il ragazzo zoppo con la mano deforme.

Personaggi e interpreti: Ash diventa Ronald Reagan


E cosi' ci leviamo subito questo spoiler di torno: Bruce "Ash" Campbell interpreta Ronald Reaga durante la sua campagna per le elezioni presidenziali del 1980. Ambientato nel 1979, Fargo (la serie tv) mostra un'America a metà tra la crisi delle certezze successivamente al Vietnam e agli Anni Sessanta, e il nuovo ottimismo di cui la presidenza Reagan diventera' simbolo.

Jeffrey Donovan, protagonista di Burn Notice, in Fargo intrpreta Dodd Gerhardt, duro e violento leader in ascesa della famiglia criminale intorno a cui gira piu' o meno tutta la serie. Dodd sopporta a fatica la (relativamente) pacata e tradizionale leadership della madre, e brama l'attacco frontale contro tutto e tutti. Qui Donovan ha una faccia perennemente deformata in una smorfia arrogante, come se si fosse ispirato a James Cagney o a Robert Mitchum, col rischio di interpretare il personaggio in modo statico e unidimensionale.

Kirsten Dunst interpreta la parrucchiera moglie del macellaio. Testa piena di sogni, e' l'unica nordica del Midwest che vuole andare nella calda California.

Jesse Plemons e' ottimo e credibile nel ruolo dello stolido macellaio, onesto fino a che le circostanze lo intrappolano. O forse no, il suo personaggio evolve come e più degli altri, e magari c'è di più di quel che vediamo. Somiglia a Matt Damon, Plemons, ma in Fargo e' gonfio, ingrossato e ingrassato, rispetto a Battleship e ad altre sue interpretazioni. Un po' come il prezzemolo, questo giovane attore compare in sempre piu' film (come Mark Strong per esempio).

Patrick Wilson interpreta un poliziotto molto "beige", meno caratteristico degli altri personaggi (e della Frances McDormand incinta nel film Fargo), meno carismatico del suo suocero, poliziotto anche lui, interpretato dal canuto Ted Danson. Non una presenza forte ma va bene così, in un certo senso è il centro statico (il baricentro morale?) intorno a cui ruotano personaggi e storie di Fargo.

Kieran Culkin interpreta un personaggio che richiama quello di Steve Buscemi nel film. Spoiler alert: non durera'.

A bocce ferme son buoni tutti


Recensire una serie ancora in corso è rischioso: i buoni possono rivelarsi cattivi, i cattivi trasformarsi in buoni. Personaggi in evidenza possono spostarsi sullo sfondo o sparire, tipo Leslie Winkle in The Big Bang Theory.

Pochi personaggi, in Fargo, sono completamente buoni o completamente cattivi: forse lo sceriffo, forse Dodd Gerhardt. Per ora. La serie continua.

Dove posso vedere Fargo?


Probabilmente su Youtube e siti simili. Oppure su Sky Atlantic a partire da dicembre 2015. O in Gran Bretagna su Channel 4 il lunedi' sera.

Perche' parli di Fargo in un sito di viaggi?


Non c'e' molta gente che viaggia, in Fargo: c'e' Peggy Blumquist che vorrebbe andare in California ma poi cambia idea. Ci sono i gangsters di Kansas City (che non e' in Kansas) che vanno in North Dakota per conquistarlo. Ci sono i flussi migratori dal Nord Europa verso il Midwest, anche se emigrare non e' esattamente come viaggiare. Ma il motivo per cui ho scritto di Fargo e' che vedendolo mi viene voglia di visitare non dico il Minnesota, ma quanto meno la Scandinavia. Quest'anno sono stato in Danimarca e Finlandia, ora penso alla Svezia.

Note


(1): la citta' di Fargo esiste ed e' in North Dakota. Pensavo fosse in Minnesota.

(2): per i lettori piu' giovani: quello della "brava gente" era un concetto diffuso negli anni Sessanta e Settanta, probabilmente meno comprensibile nel 2015. Googlatelo.

(3): se Magnum P.I. venisse fatto ora, il protagonista sarebbe probabilmente Alexander Skarsgård o Joel Kinnaman, e anziche' le Hawaii lo ambienterebbero in qualche fredda isola del Baltico.



Argomenti: recensioni, Scandinavia, televisione

Commenti (4)Commenta


08/12/2015 17:24:00, Claudio_VL
Mini-recensione dell'episodio 7 della stagione n.2, "Did you do this? No, you did it!"

Oh, no, Sam Malone! Non mi diventerai un po' Twin Peaks?
Oh, no, Simone Gerhardt!
Oh, no, il Becchino!
08/12/2015 17:30:58, Claudio_VL
Mini-recensione dell'episodio 8 della stagione n.2, "Loplop" (*)

Anche i native Americans si stufano di ammazzare gente, prima o poi. Ma non ora.
Quel Mike Milligan ne sa una piu' del diavolo.
Oh, no, Dodd Gerhardt!
Che fine han fatto la mamma, il Fratello Orso, la moglie del piedipiatti, Ronald Reagan e l'avvocato reduce del 'Nam, Karl Weathers (**)?


(*): ho guardato su Wikipedia, e' un alter-ego di Max Ernst presente nei suoi quadri. E' un uccello.
(**): che il nome pare un omaggio (o presa per il culo?) di Carl Weathers, l'Apollo Creed di Rocky.
15/12/2015 00:48:03, Claudio_VL
SPOILER: Mini-recensione dell'episodio 9 della stagione n.2, "The Castle"

1) Mai visto una sparatoria concludersi cosi'. Roba da Turtledove!
2) Un reduce del Vietnam che gira con giaccone e M-16 come Rambo. Pericoloso.
3) La polizia causa piu' guai di quelli che risolve. I poliziotti cinetografici degli stati del Sud (Georgia, Alabama, Tennessee, Texas) hanno una cattiva reputazione, ma quelli del Nordico Nord degli USA Sono anche peggio.
4) "E' solo un disco volante". Muoviti.
5) Se spari verso una stazione di servizio da un lato e poi arrivi da un altro, vuol dire che sei onnipresente?
6) "Fargo", stagione 2 della serie televisiva, ora mi piace piu' di Fargo" il film dei fratelli Coen. Da qui ad augurarmi di vedere, prima o poi, una serie tv tratta da "No Country For Old Men", il passo e' breve.
7) Visto che l'ho dovuto spiegare ad un amico la settimana scorsa, lo spiego anche qui: la seconda stagione di Fargo non ha quasi niente a che vedere con la prima. Se la prima stagione si svolgeva in un periodo vicino al nostro, la seconda si svolge nel 1979. I personaggi sono differenti. La stessa cosa succede con True Detective. Si chiamano serie antologiche.

Infine, un commento generale sulle serie tv attuali e recenti (True Detective, Fargo, Mad Men, Lost, etc.): si parla molto di qualita' della scrittura, e si dice (per esempio, di striscio, in questo pezzo su Libernazione) che il cinema si sta spostando in tv. Vero. E il binge watching, il guardarsi tutti gli episodi di una serie consecutivamente, facendo pause solo per mangiare e per pisciare, e' il futuro del consumismo televisivo: anziche' guardare una puntata di un'ora ogni settimana, che di questi tempi richiede disciplina, uno guarda tutta la serie in un giorno, e poi non ci pensa piu'.
22/12/2015 01:11:37, Claudio_VL
SPOILER: Mini-recensione dell'episodio 10 della stagione n.2 di Fargo intitolato "Palindrome"

Anybody could die. E con i Black Sabbath come colonna sonora, ti aspetti un'ecatombe, la fine del mondo, un'invasione aliena, la rivelazione che la normalità di Fargo non si svolge nel passato del mondo in cui vivi, ma in un universo parallelo che ha cessato di esistere da decenni. Ma anche no. L'episodio n.10 della seconda stagione di Fargo e' un episodio tipo il finale di The Sopranos, interlocutorio: la vita dei personaggi va avanti, e non tutte le domande dello spettatore ottengono una risposta.

La carriera criminale di Milligan finisce nel modo piu' imprevedibile: dietro ad una scrivania, e uno si chiede che lavoro verra' assegnato al suo collaboratore, uno dei due gemelli Kitchen. A presentargli il suo futuro e' un manager dell'organizzazione criminale per cui lavora, interpretato dal regista di questo episodio, Adam Arkin. Il messaggio sembra essere che alla base di ogni grande azienda c'e' un'attivita' criminale... o che ogni criminale, prima o poi, deve appendere la pistola al chiodo, per cosi' dire, oppure morire.

I Gerhardt, che parevano essere la famiglia centrale della storia, tipo gli Ewing di Dallas, spariscono. Letteralmente. E Hanzee, il braccio destro di Dodd, e' uno dei personaggi che pare avere una vita interiore in contrasto con la sua attivita', peccato non aver allargato il suo ruolo.

Quanti perni hanno le trame di Fargo? Uno è Peggy Blumquist (Kirsten Dunst), e quando la storia gira intorno a lei, arrivano imprevedibili "plot twists" e tanti psicologismi astratti da manuale di self help, lontani anni-luce dalla semplice razionalita' della nordica gente del Minnesota, lontani quanto è il sogno di Peggy di andare a vivere in California (foss'anche in prigione). Peggy è egocentrica e spontanea, decisa e confusa, è una donna del 1979 vista fa uno sceneggiatore (maschio) del 2015, e lascio ai lettori - soprattutto alle lettrici - decidere se un ritratto del genere sia realistico o parziale.

L'altro centro intorno al quale ruota la serie e' Lou Solverson (Patrick Wilson): uomo giusto, poliziotto integerrimo, amorevole padre di famiglia, marito devoto... troppo perfetto, forse? Al contrario di Peggy, e' il senso del dovere ad essere il suo motore, e non e' un fardello ma un privilegio (lo dice lui proprio in quest'ultimo episodio)(vi avevo detto che c'erano degli SPOILER!).

Nell'episodio compaiono vari indizi e collegamenti con la prima stagione di Fargo (che, ricordo, e' ambientata nel 2006 e che non ho ancora visto). Divertitevi a trovarli.

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