Viaggio a Taiwan 2016, 15° giorno: da Taiwan all'Inghilterra

18 ore di viaggio per tornare in Europa (e per vedere qualche film)

12/11/2016 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Sonno. Tanto sonno. Cinque di mattina, quindicesimo giorno di questo viaggio a Taiwan. Ci alziamo, tra un'ora mio cognato passera' a prenderci per portarci all'aeroporto di Taoyuan (perché l'aeroporto di questa città è quello più grande e importante di Taiwan, più di quello di Taipei, la capitale). Doccia (perché non è bello imporre i propri odori corporei per tante ore ai vicini di sedile, in aereo) e colazione, ci aspetta una lunga giornata di viaggio.

In aeroporto, una delle nostre valigie non passa i controlli di sicurezza, e sul nastro trasportatore viene "dirottata" verso un'ulteriore verifica, che viene svolta davanti ai nostri occhi. Il problema? Un ventilatore in plastica dei Minion ha fatto scattare l'allarme. Lo diamo a mia cognata, questo regalo non arriverà in Italia. Superato il check-in ci fermiamo a prendere un caffè con mia cognata e uno dei miei nipoti, appena arrivato dopo aver accompagnato la sua ragazza, che lavora in un negozio dell'aeroporto. Lui parla poco l'inglese ma è appassionato di aviazione e ci capiamo a sigle e termini tecnici: Su-27, F-16, Ching-Kuo, Mach, lift. Dovrei proprio mandargli qualche foto del Concorde.

Io spreco quest'ultima occasione per un bubble tea taiwanese... e ordino un cappuccino alla vaniglia, che comunque è qualcosa che volevo provare da tempo.

I saluti tra mia moglie e sua sorella, questa volta, sono meno dolorosi che in passato, anche perché a questo punto abbiamo preso l'abitudine di vederci tutti gli anni: in quelli pari a Taiwan, in quelli dispari in Europa.

Al controllo di sicurezza seguo la solita procedura: 1) tolgo il laptop dalla custodia in neoprene e lo metto su un cesto sul nastro trasportatore; 2) tolgo la cintura, svuoto le tasche (cellulare, portafoglio, altri oggettini) e metto tutto nella custodia in neoprene; 3) rimetto la custodia nel trolley, e 4) piazzo il trolley sul nastro trasportatore. Passato il controllo, ci vuole un attimo per tirare fuori dal trolley la custodia, reindossare la cintura, rimettere smartphone e portafoglio in tasca, e rimettere il laptop nella custodia.

Alle otto e trentacinque saliamo a bordo del Boeing 777 della Eva Air che ci portera' a Bangkok e poi a Londra. Di fianco a noi, un altro aereo Eva Air con livrea Hello Kitty, anche se il nome scritto in lettere cubitali sul fianco del velivolo è Sanrio. Partenza prevista per le nove, distanza da percorrere: circa 9.600 km.

Eva Air: se non e' Hello Kitty e' Sanrio...



L'aereo decolla alle 9,15 di mattina, vediamo a che ora arriveremo a Londra. In questo sedile - lato sinistro, finestrino - passero' ben piu' di 12 ore; in classe turistica si sta stretti e non ci sono le amenita' della Business, ma perlomeno c'è una presa USB per ricaricare lo smartphone. Chiedo ad un'assistente di volo le ciabattine di pezza.

Al cinema a 12.000 metri di quota


Una cosa positiva, in viaggi lunghi come questo, è che c'è tanto tempo per vedere dei film. Cose nuove che non hai ancora visto, cose vecchie inspiegabilmente sfuggitemi, film esotici che di solito non ho l'opportunità di vedere, il che significa anche film italiani, visto che non è che alla tv inglese se ne vedano molti. Tra il volo d'andata e il volo di ritorno ho visto questi film:

- The Infiltrator. Film drammatico con Bryan Cranston ("Breaking Bad") nei panni di un un agente federale che si infiltra nell'organizzazione criminale. Cranston dimostra di essere uno dei migliori attori di questo pianeta (e di altri) con la sua recitazione sottile e carismatica. Giudizio: da vedere.

- Star Trek Beyond. L'ho visto con interesse, e dopo un'ora non ricordavo piu' niente. Giudizio: alle 18, canale 64, ci sono le repliche dei telefilm originali di Star Trek. Preferisco quelle.

- X-Men: Apocalypse. Ho iniziato a vederlo, l'ho trovato noioso (e difficile da seguire, forse l'aereo attraversava un'area con turbolenza), sono passato ad un altro film. Giudizio: ingiudicabile, ma forse il mio interesse per i film di supereroi è in fase calante.

- Belli di Papa'. Divertente commedia etica con Diego Abatantuono: padre ricco decide di insegnare ai figli a lavorare per vivere. Idea non troppo originale (e non solo in quanto questo è un remake), ma realizzata bene con buoni attori (se ignorate i buchi nella sceneggiatura). Giudizio: da vedere e ridere.

-Moneyball. Dura, fare un film sul baseball incentrato sui numeri anziché sull'epica dello sport. Brad Pitt recita maluccio e non riesce a reggere da solo questo film sul baseball (Kevin Costner, Robert Redford, Tom Berenger, Dennis Quaid, Tom Selleck ci sono riusciti). Se la cava meglio Jonah Hill, ma non è lui il protagonista. Giudizio: dove ho messo il DVD di "Otto Uomini Fuori"?

- Des nouvelles de la planète Mars ("Notizie dal pianeta Marte"). Divertente e sognante commedia franco-belga su un informatico di mezza eta' dalla vita grigia, che viene trascinato in una serie di situazioni che gli cambiano la vita. Giudizio: da vedere, e rivedere, e rivedere.

- Anime Nere. Film drammatico con Peppino Mazzotta ("Il commissario Montalbano"). In una famiglia collusa con la 'ndrangheta c'è chi pensa di poter ignorare da dove arriva la ricchezza. Finirà male. Giudizio: film ben fatto, ma vederlo fa male.

- The Wolf of Wall Street, di Scorsese, con Leonardo DiCaprio. Dovevo finire di vederlo. Censurate le scene di nudo di Margot Robbie. La narrazione di Scorsese è coinvolgente, il personaggio di DiCaprio affascina e repelle. Giudizio: da vedere.

- Ice Age: Collision Course. Non l'ho visto, l'ho sbirciato sullo schermo di mia moglie, mi sembra che la qualità della grafica e della trama sia scaduta rispetto ai precedenti. C'erano alieni sul pianeta terra, prima della razza umana? Giudizio: forse dovevano fermarsi a "In rotta di collisione".

Arriviamo a Bangkok alle 12,45 (ora taiwanese, quindi sono tre ore e mezza di volo). Scendiamo dall'aereo, NON perdo la carta d'imbarco, questa volta,

Ci reimbarchiamo sullo stesso velivolo un'ora dopo, stesso posto di prima, stessa ragazzina (taiwanese?) nel posto verso il corridoio, che non si alza ma scosta solo le gambe, per lasciarti passare. Un po' scortese.

Continua la maratona cinematografica (i film li ho già elencati) e gastronomica: sommando la prima e la seconda porzione di questo volo, ci viene servito cibo per quattro volte. Anche sui voli Eva Air vale la regola che ho notato a Taiwan: si mangia per prevenire la fame, non per placarla.

Cerco di dormire, non ci riesco, non è possibile reclinare a sufficienza il sedile. E cosi' la mente vaga, e penso a come Taiwan potrebbe riuscire a rientrare all'ONU spingendo sulla sua identità NON cinese, proponendo la cultura aborigena come cultura predominante e originale dell'isola. "Originale", vero, ma difficile vendere l'idea che quella aborigena sia la cultura dominante a Taiwan: gli aborigeni sono solo il 2% della popolazione.

Non provo neanche ad alzarmi per fare qualche foto dal finestrino mentre voliamo sull'Asia centrale. Continuo a mangiare, vedere film, spegnere, girarmi e rigirarmi senza addormentarmi, riaccendere, vedere qualcos'altro. Un paio di volte accendo il computer e provo a lavorare sugli appunti che ho dettato tramite lo smartphone, ma la voglia è poca e la lucidità pure.

Atterriamo a Heathrow, fuori è gia' buio. Il mio orologio indica le tre e un quarto di mattina, ci sono volute esattamente 18 ore per andare da Taipei a Londra.



Argomenti: appunti di viaggio, cinema, destinazioni, film visti in volo, Taiwan

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