In piscina in Inghilterra

Nel regno delle regole cè un'oasi in cui l'anarchia regna sovrana

19/11/2016 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Per anni mi sono accontentato di nuotare al mare: in compagnia di piccoli squali in Malesia, nelle splendide acque della Sardegna, in quelle meno splendide di Alicante. Poche, occasionali visite in piscina, quasi sempre con numerose comitive di compagni di viaggio o parenti. Poi, quest'estate a Taiwan, mi è capitato di trovarmi a nuotare in una piscina vuota, al crepuscolo, ed è rinato in me il desiderio di nuotare anche d'inverno.

Vivo in Inghilterra, vicino a Heathrow, e la piscina piu' vicina a casa è quella dello Spelthorne Leisure Centre, un centro sportivo comunale. Mi sono iscritto (£39/mese), ed il primo incontro con la piscina è stato tragico: nove e dieci di mattina, arrivo al centro e trovo che la piscina è occupata da un corso, quindi è chiusa a chi fa nuoto libero. Per non sprecare il viaggio vado nella palestra del centro, e dopo venti minuti vedo che il corso non è ancora iniziato: la lezione di nuoto di oggi sarà stata cancellata?

Torno negli spogliatoi, prendo le mie cose e vado negli spogliatoi della piscina, separati dai primi. Scopro che gli armadietti non funzionano con un lucchetto (quelli della palestra si'), ma richiedono una moneta da una sterlina. Intuisco che, in assenza di indicazioni per gli spogliatoi degli uomini e delle donne, questi siano spogliatoi misti. Non sono un bacchettone, ma ... non ne avevo mai visti, e dire che sono stato in piscine in Italia, Stati Uniti, Singapore, Taiwan. Negli alberghi inglesi con piscina gli spogliatoi sono separati, quindi questa è stata una sorpresa, per me ma anche per altri, credo. Incontro una ragazza indiana alta quanto me che sta cercando un posto per cambiarsi, le chiedo, e "le sembra", ma non è sicura, che siano spogliatoi misti.

Altra sorpresa: al momento dell'iscrizione non mi erano state date informazioni certe sull'obbligo della cuffia (è raccomandata... ma non vogliono mettersi a dare ordini), ora vedo che anche le ciabatte non sono obbligatorie. Mi chiedo se sia obbligatorio il costume da bagno ... Mi cambio (i "cabinotti" per cambiarsi sembrano essere universali, con ingressi su due lati e panca ripiegabile), arrivo al bordo della piscina e scopro che benché sia vuota e non ci siano quelli del corso, è chiusa al pubblico. Mi rivesto, torno in palestra.

Due giorni dopo riprovo: arrivo in piscina alle sette e tre quarti di mattina, non dovrebbero esserci corsi, almeno fino alle nove. Vado nello spogliatoio della piscina, mi cambio, metto le mie cose in un armadietto, lo chiudo con una moneta da una sterlina e prendo la chiave, che è attaccata ad un braccialetto di gomma che dovrebbe chiudersi con una fibbia metallica (ideale per un oggetto destinato ad andare in acqua...), ma impiego quasi dieci minuti per fissarlo al polso.

Poi finalmente vedo la piscina: è una classica 25 metri. Arriva il momento di scegliere la corsia: anziché essere divisa in sei corsie come nel resto del mondo, questa piscina è divisa in tre corsie: ci sono i soliti galleggianti che delimitano due corsie a partire da sinistra e poi una terza corsia molto più larga. A occhio direi che le due corsie "strette" sono larghe quanto una corsia e mezza "normale", ma potrei sbagliarmi. In ogni caso, nella corsia più larga ci sono una dozzina di vecchietti che fanno vasche in tutte le direzioni. Le altre due corsie sono per i "medi" (1° corsia) e i veloci (2° corsia). Sono in forma, e pur non essendo giovane, sono comunque il più giovane in acqua, in questo momento, quindi scelgo la seconda corsia. Ed ecco un'altra sorpresa: se nella prima corsia si tiene la destra, nella seconda si tiene la sinistra. Non ho mai avuto problemi (beh, finora) a guidare sulla sinistra in strada, ma non m'è mai capitato di doverlo fare in acqua.





Entro, l'acqua è tiepida, pare una minestra, anche questa è una novità. Inizio a nuotare a stile libero, ma quando arrivo a metà corsia mi scontro (braccio contro braccio, niente danni) con una tizia che va in direzione opposta, che mi ricorda che devo nuotare a sinistra. Lo so, le dico, ma la realtà è che ho virato a destra senza volerlo: non vedo la linea scura sul fondo della piscina che fa da riferimento, non è dove mi aspetto che sia, forse le corsie sono davvero più larghe del normale. E' tutto un po' fuori posto.

Riemergo, decido di passare alla prima corsia, forse non sono cosi' veloce come credevo. E non ho più il braccialetto con la chiave dell'armadietto. Attacco discorso con il bagnino stravaccato in una sedia vicino alla prima corsia. Sento che non è britannico, cerco di tirarli fuori un'opinione riguardo alle stranezze inglesi, lui si trattiene abbastanza, dato che è un dipendente, ma comunque fa capire che certe cose sono fuori posto anche per lui. Salta fuori che è moldavo, e lavora in Inghilterra da poco.

Nel giro di due minuti qualcuno ha già posato vicino al bagnino il mio braccialetto, cosa che sarebbe capitata anche in Italia. Anziché provare a re-indossarlo, lo lascio li'.

Nuoto nella prima corsia, quella dei "medi", e come sempre significa "medio-veloci" e "medio-lenti": c'è gente che pare andare in retromarcia, talmente va lenta, ma ci sono anche tizi alla Phelps in cerca di spazio. Sopravvivo per 12 vasche, poi la folla, i sorpassi, il fatto che ho dormito poco (*), ero rimasto senza benzina ... c'è stata una tremenda inondazione ... le cavallette ... insomma, esco dopo dodici vasche, intervallate da un paio di visite all'idromassaggio.

(*): 50' di "deep sleep" secondo la mia fascetta "Mi Band", su sette ore passate a letto.

Al momento di uscire scopro che non ci sono docce per lavarsi, a parte quelle che abbiamo usato prima di entrare in piscina (tra l'altro con acqua molto calda, altra cosa inusuale). Ovviamente non ci si può fare la doccia nudi, ne' indugiare troppo nella pulizia delle parti intime, visto che siamo a un paio di metri dalla piscina, in piena vista(anche di chi è in palestra.

Vabbe'. Arrivo nello spogliatoio e mi cambio, il pavimento è tutto bagnato, quindi metto calze e scarpe solo vicino all'uscita, in piedi su una gamba come un fenicottero di mezza eta' diversamente tricotico, non ci sono panche o posti dove sedersi.

Tanti pensano che l'Inghilterra sia un posto con troppe regole. Venite in questa piscina e troverete un'oasi di anarchia.



Argomenti: foto Gran Bretagna, sport, vivere in Inghilterra

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