Viaggiatori e cellulari: moderate il volume!

30/05/2008 | Di Redazione VL | Commenti: 0

Vi e' mai successo di avere vicino qualcuno che parla al cellulare ad un volume tale da permettervi di ascoltare e comprendere tutto quel che dice, compresi i dettagli piu' riservati? A me di solito capita quando viaggio, spesso in aereo, immediatamente prima del decollo, e sui mezzi pubblici.

Non essendo in Italia, la maggior parte delle conversazioni che sono costretto ad ascoltare mi risultano incomprensibili, visto che molte sono in cinese. Ma ce ne sono spesso in inglese, e quando torno in Italia, una o due volte all'anno, "faccio il pieno" di conversazioni telefoniche indesiderate in italiano, che mi sono imposte in autobus, mentre sono in coda in un ufficio comunale, o a volte anche da persone che camminano per strada e parlano del conto in banca o della persona con cui sono usciti la sera prima. Ne ho piene le ... orecchie.

Ecco, a grandi linee, una conversazione (in italiano!) ascoltata involontariamente due giorni fa, in coda in un duty free di un aeroporto asiatico; avrei dovuto comprare tappi per le orecchie, per non ascoltarla. Da notare che, grazie all'alto volume del cellulare, sono riuscito ad ascoltare entrambi gli interlocutori.

A (voce al telefono): Ma tuo papa' non e' ancora andato al ******** (nome banca) a farti quella commissione?
B (due persone davanti a me, in coda): No, la sciatica non gliel'ha permesso, stava male da morire, ieri.
A: Gli hai dato il *****? (medicinale)
B: No, quello gli provoca i crampi al culo.
A: (ride) Se li merita, i crampi, con le corna che ha fatto a tua madre!
B: Mia mamma e' troppo tollerante, avrebbe dovuto prendere a schiaffi quella baldracca che si faceva mio padre.
A: Visto che ho i dettagli del conto bancario, vuoi che vada io, in banca, al posto di tuo padre?
B: Ecco, si', fallo tu, per favore. Di' che ti ho mandata io, tanto non fanno problemi.
A: Non mi chiederanno qualche codice strano?
B: Al massimo ti chiedono la password del conto, ma non dovrebbero. Comunque la password e' "password".
A: Giusto una complicata, eh?
B: E' la stessa che uso per la posta elettronica, ci ho poca memoria.

E questo e' quanto ho sentito in due minuti in un negozio, in mezzo ad una folla di altre persone. Da notare che l'individuo aveva il suo indirizzo di posta elettronica (nome_cognome@hotmail.it) stampato su un adesivo; sarei quindi in grado di usare la casella di posta elettronica di questo tizio.
Probabilmente il nostro connazionale pensava non ci fosse nessuno capace di capire l'italiano, vicino a lui. Se qualcuno avesse fatto la sua stessa strada per qualche minuto in piu', avrebbe probabilmente potuto scoprire ulteriori dettagli interessanti, magari sufficienti per usare il suo conto in banca o, peggio, per visitarlo a casa (anche l'indirizzo di casa era visibile sulla valigia del tizio), sperando di trovare padre o madre del tizio, per poi dir loro d'essere un amico del figlio (e come farebbe, uno sconosciuto, a sapere che il padre ha la sciatica e che non e' fedele, che hanno il conto in una specifica banca di cui conosce il nome, e che il figlio ha poca memoria?), e magari chiedere un prestito o altro (*). Con tutte le preoccupazioni sui furti d'identita', e' il caso di dare a decine di persone informazioni che normalmente terremmo per noi? E questo senza parlare di educazione: parlare ad alto volume e' non e' esattamente un segno di buona educazione.

Ecco quindi alcuni suggerimenti:

1) Non PARLATE AD ALTO VOLUME nel cellulare, se siete in pubblico;
2) Non date informazioni riservate al cellulare, se siete in pubblico;
3) Quando viaggiate, soprattutto lontano dall'Italia, non date per scontato che nessuno intorno a voi capisca la vostra lingua.


Se avete ascoltato per caso una conversazione telefonica ad alto volume e volete condividerla col mondo, cosi' come e' stata condivisa con voi senza che voi l'aveste richiesto, raccontate quella conversazione nel nostro forum.




(*): Questa era la premessa del film "Sei gradi di separazione", in cui il vagabondo Will Smith convinceva i ricchi Donald Sutherland e Stockard Channing di essere un amico del loro figlio, grazie ai dettagli che gli erano stati raccontati dal figlio stesso, sebbene in circorstanze differenti da una conversazione telefonica.



Link: Altro post su questo tema (in inglese)
Argomenti: privacy, sicurezza, telefonia, viaggio

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