Singapore (e non solo): attenti alle strade che finiscono nel nulla

12/07/2008 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Mi e' già successo tre volte, qui a Singapore, nelle poche occasioni in cui sono andato in giro, di trovarmi di fronte ad una strada senza uscita e di dover fare dietro-front. La prima volta e' successo percorrendo a piedi Benjamin Sheares Bridge, il ponte che collega Marina Promenade con l'area della Tanjong Rhu: il ponte (otto corsie) dispone di due corsie pedonali. Io ho preso quella a sud, e - in questo caso lo ammetto, e' colpa mia - ho ignorato i cartelli che segnalavano un'interruzione del ponte. Mi sono poi trovato a scavalcare il guard-rail (entrando per alcuni secondi sulla carreggiata) dopo aver trovato di fronte a me un ostacolo, e ho poi proseguito stringendomi al guard-rail stesso in tre punti in cui buona parte della corsia pedonale era stata rimossa (e restavano 50 cm prima del vuoto); arrivato poi a non piu' di duecento metri dal termine del ponte, mi sono reso conto che le autorità stradali di Singapore non avevano esagerato: la corsia pedonale terminava completamente. Nessuna alternativa a parte ritornare sui miei passi: il ponte era ancora alto una trentina di metri, circa ventinove di troppo rispetto all'altezza da cui ritengo sicuro saltare. Ritornato indietro, ho imboccato la corsia pedonale nord, che inizialmente non avevo trovato, e ho percorso il ponte in meno di mezz'ora.

La seconda volta stavo percorrendo la East Coast Park Service Road verso ovest, cioe' verso casa. In bici, in una serata quasi piacevole. Prendo una strada non asfaltata che corre di fianco alla East Coast Parkway, e mi ritrovo dopo meno di un chilometro di fronte ad un muro. Dietro-front, di nuovo, ed in questo caso non c'erano cartelli ad indicare che la strada era senza uscita.


La terza volta ero in bici nell'area del Bedok Reservoir Park. Imbocco la corsia pedonale di un viadotto (il Kaki Bukit Viaduct), che dopo qualche centinaio di metri si restringe fino a consentire a malapena il passaggio del manubrio della bici. Dopo qualche metro spingendo la bici, e qualche livido di troppo, decido di salire in sella. Ottima scelta, a parte il fatto che ora sono, dalla vita in su, al di sopra del limite superiore della ringhiera che protegge dalle cadute nel vuoto. Vabbè, cercherò di stare attento. Urto col gomito contro alcuni vasi decorativi (ma chi ha pensato di mettere vasi decorativi in un passaggio in cui un solo pedone farebbe già fatica a transitare?), e continuo a pedalare. Di fianco a me le vetture scorrono in senso opposto al mio, sono all'estrema destra del cavalcavia e a Singapore il traffico e' all'inglese, si guida a sinistra. Dopo tante pedalate e tanto sudore (classica giornata con 32 gradi che, grazie all'umidità, sono percepiti come 42), vedo delle rampe d'accesso al viadotto. Sento che sto per arrivare da qualche parte. E infatti arrivo ... alla fine della corsia: senza alcun avviso, questa corsia termina all'improvviso. C'è solo un'apertura nel muro alla mia sinistra, che mi consente di entrare nella carreggiata; purtroppo questo significa dover seguire il senso di marcia della strada, il che significa che torno indietro da dove sono partito (e che alla fine ho rinunciato a visitare il Bedok Reservoir Park e sono invece andato al Singaporean Air Force Museum, ma di questo parleremo un'altra volta.

Il viadotto che finisce nel nulla: Kaki Bukit Viaduct

Cos'ho imparato da queste tre disavventure?

- Se non ci sono cartelli, attenti: la strada potrebbe essere senza uscita;
- Se ci sono cartelli che dicono che la strada e' senza uscita, potrebbero non mentire;
- Se non sapete volare, evitate di trovarvi in un vicolo cieco sopraelevato
- Se siete su una pista ciclabile/pedonale che segue il percorso di una strada ad alta velocità (un viadotto o magari anche un'autostrada), e siete in bici, usate - se ce n'è la possibilità - la pista ciclabile che vi permetterebbe, in caso di necessita', di accedere alla strada per proseguire nella direzione in cui state dirigendovi.
- Se siete a piedi e fa caldo, cercate di non sbagliare strada: tornare indietro e' frustrante.
- Portate sempre con voi dell'acqua, quando girate a Singapore.



Argomenti: castronerie, orientamento, Singapore, strade

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