In viaggio per quattro mesi negli USA

28/08/2008 | Di Redazione VL | Commenti: 0

Qualche mese fa avevamo scritto di Daniel, un ex collega che si apprestava ad un lungo viaggio in auto attraverso gli USA. Quattro mesi dopo (tanto e' durato il viaggio), gli abbiamo parlato per chiedergli com'e' andata.


In breve: com'e' stato questo viaggio?

Il viaggio e' stato incredibile e stancante. La pura e semplice energia nervosa consumata durante tutto questo viaggiare, con il continuo muoversi, andare ogni giorno a vedere posti e/o uscire con gente differente, insieme al fatto di incontrare nuove persone ogni giorno, e' stato estenuante.

Vedere cosi' tanti luoghi famosi, in particolare quelli che molti americani potrebbero non aver visto, e' stato molto soddisfacente.


Il tuo budget era di 100 dollari al giorno per un viaggio di 60 giorni. Hai finito con lo spendere 60 dollari al giorno per un viaggio di 115 giorni, secondo il tuo blog. Hai tirato la cinghia per arrivare a questo risultato? Ti sei negato niente, per rimanere (di cosi' tanto) dentro il tuo preventivo?

Prima della partenza per il mio viaggio, quando ho calcolato il preventivo, avevo dimenticato due concetti-base: gli ostelli e il couch surfing. Ho percio' calcolato 50 dollari per dormire e 50 per tutto il resto (benzina, cibo, escursioni), con la speranza di trovare alternativamente motel economici da 30 dollari a notte e hotel da 70 dollari il giorno dopo. Alla fine ho speso una media di 12 dollari a notte, per dormire.

In alcuni casi, quando mi e' capitato di superare il limite prefissato di 50 dollari per la notte, ho in effetti cercato di risparmiare il giorno dopo, pranzando con una bella pagnotta di pane, e senza mai comprare bevande imbottigliate (bevendo quindi solo acqua di rubinetto). A volte ho pranzato con una minestra in barattolo.

Tenere conto di tutte le spese con Excel e' stata una buona idea, mi ha permesso di sapere sempre quanto margine di spesa avevo a disposizione.


Nella pagina conclusiva del tuo blog hai avuto parole molto belle per il popolo americano in generale. Chi ti viene in mente, se dovessi parlarci delle brave persone che hai incontrato? Hai qualche aneddoto in proposito?

Le prime persone che mi vengono in mente sono le persone incontrate negli ostelli e nel corso del couch surfing. Sono rimasto stupito dalla generosita' e fiducia dimostratami da alcuni americani, cosa che non sarebbe successa nel Regno Unito. Spesso i miei 'padroni di casa' mi hanno portato fuori a cena o a bere qualcosa, siamo andati insieme in bar, night clubs o a feste, e a volte mi hanno ceduto il letto principale di casa in modo che non dovessi dormire sul divano.

Il miglior caso di fiducia e' quello dell'anziano signore della Florida che non era a casa la notte in cui avevo "prenotato" il suo divano: ha lasciato le chiavi del suo appartamento sotto il tappetino dell'ingresso.

Il caso piu' spettacolare di generosita' e' stato il tizio che, a Chicago, mi ha offerto molto da bere a casa, per poi andare insieme a cena e a bere in cima alla Hancock Tower. Quella e' stata una gran serata, e la mia migliore cena da mesi.


Ti sei mai sentito in pericolo, durante questo viaggio?

In pericolo nel senso di minacciato da persone, una volta sola, a Houston. Avevo letto che la passeggiata lungo il fiume e' molto bella di notte, per cui ho deciso di andare, ma ho proseguito troppo a monte, fino alla zona in cui il fiume gira sotto l'autostrada, e ci si ritrova a camminare sotto dei ponti. Nell'ombra ho intravisto sigarette accese e schermi di telefoni cellulari, per cui ho iniziato a camminare veloce, guardandomi di frequente alle spalle.

Mi sono sentito in pericolo fisicamente anche in un'altra occasione, mentre scalavo una piccola collina nel Canyonlands National Park. L'ultimo metro e' stata un'ascesa quasi verticale su una pietraia, se fossi scivolato sarei caduto per oltre 150 metri fino ai piedi della collina.


Dicci di piu' del couch surfing. Aspetti positivi e, se ce ne sono, negativi.

E' un concetto semplice: persone che amano i viaggi e sono disposte ad offrire ospitalita' vengono messe in contatto con viaggiatori che hanno bisogno di ospitalita'. Se hai, per esempio, un letto libero a Londra, puoi inserire questa disponibilita' in un sito, CouchSurfing.com, ed io, povero viaggiatore con budget ridotto e desideroso di incontrare gente londinese, sfoglierei quel sito alla ricerca di posti disponibili e poi ti manderei via email la mia richiesta d'ospitalita'.

Non ci sono transazioni economiche tra padrone di casa e viaggiatore ospite.

Una delle preoccupazioni che saltano im mente quasi a chiunque, me compreso, pensando al concetto di couch surfing e' quella della sicurezza. Che cosa mi succedera', finiranno per rapinarmi/violentarmi/assassinarmi! Ci sono tre modi per placare questa paura. Per prima cosa, e' possibile 'certificarsi' sul sito, confermando quindi agli altri che i propri nome e indirizzo indicati sono quelli veri (e' necessario un piccolo pagamento tramite carta di credito). Il secondo e' tramite raccomandazioni di altri utenti: dopo che uno e' ospite, o ospita, qualcun altro, e' pratica abituale quella di scrivere una raccomandazione, positiva o negativa, per l'altra persona. Queste raccomandazioni sono pubbliche e visibili a tutti, come quelle di eBay. Infine, ecco il modo in cui mi sono convinto che il couch surfing era sicuro: se qualcuno volesse farmi del male, succederebbe all'aperto, per strada, senza la complicazione di dichiarare la propria identita' e indirizzo a me e al sito.

L'unico aspetto negativo del couch surfing e' la necessita' di pianificare con vari giorni d'anticipo, il che significa che i piani di un viaggiatore non possono essere modificati facilmente all'ultimo minuto. D'estate, chi offre ospitalita' in citta' molto frequentate e' di solito completamente prenotato, e diventa quindi difficile trovare posto, soprattutto all'ultimo momento.

Mi e' capitato di dormire in posti inconsueti, in letti e divani, in seminterrati e attici, in mansarde e magazzini. Mi sono ritrovato con gatti che mi hanno vomitato addosso e donne bellissime che mi hanno svegliato al mattino. A volte sono stato fuori a far casino fino all'alba, altre volte sono andato a letto al tramonto. Sono stato ospitato da studenti e avvocati, agenti di cambio e spazzacamini.


Mi pare che la maggior parte delle citta' che hai apprezzato di piu' siano sulla costa orientale, a nord. A te, inglese, sono sembrate piu' familiari rispetto a citta' piu' occidentali come Kansas City, Wichita e anche Los Angeles?

Si', e' esatto. Con l'eccezione di New York, quasi tutte le grandi citta' della costa Est avevano un'aria familiare. Strade strette e curve, acciottolato, vecchi edifici, posti con nomi storici, cimiteri, pub... le city del resto degli USA, compresa anche New York, sono parecchio differenti: citta' pianificate con strade ad angolo retto, grattacieli, strade larghe, edifici recenti, bar sportivi, centri commerciali. Ci sono talmente tante citta', negli USA, che sono identiche, e in cui la strada "media" consiste di: benzinaio, centro commerciale, McDonald's, appartamenti ... e via cosi' all'infinito.

Si', l'aria familiare delle citta' della costa est ha sicuramente giocato un ruolo importante nel farmele apprezzare di piu' (di altre citta'). E non erano solo le citta', ad essermi familiari: anche il panorama. Terreni arabili, alberi a foglie caduche, morbide colline, il tutto mi faceva pensare alle Home counties (le contee che circondano Londra, ndr).


Nell'ottobre del 2007 ho fatto anch'io un viaggio in auto attraverso gli USA, sebbene parecchio piu' breve, e ho "sentito" la mancanza di storia intorno a me: qualsiasi cosa (edifici, per esempio) piu' vecchia di trent'anni viene celebrata come "antica", negli Stati Uniti, mentre da noi in Europa la sua eta' sarebbe a malapena sufficiente per definirla "vecchia".

Verissimo. Molte volte, parlando con gente del posto, mi sono sentito raccomandare posti da visitare che mi venivano descritti come "molto vecchi". Gia' sapevo in anticipo cosa avrebbe voluto dire, per cui di solito cercavo di far parlare la persona e poi chiedevo "Ma vecchi quanto?", e la risposta, di solito, era tra i 100 e i 400 anni, a seconda del luogo. A quel punto, di solito, facevo una mezza risata e iniziavo a descrivere i luoghi del mio piccolo paesino: una chiesa del XIII secolo, una fortezza normanna, il nome del paese che risale all'XI secolo, una domus domana, un accampamento dell'Eta' del Bronzo. A quel punto, di solito, erano senza parole.


Hai mai notato ostilita' nei tuoi confronti in quanto straniero e/o in quanto inglese?

No, mai durante questo viaggio. Beh, a parte qualche presa in giro senza cattive intenzioni, cosa che ci si puo' aspettare quando si visitano posti in cui i britannici hanno giocato un ruolo importante, come a Boston. Li' m'e' capitato di sentirmi fischiare contro, per scherzo. A quel punto di solito rispondevo che quanto successe a Boston, e la terminologia usata per descrivere l'evento, rappresenta una completa riscrittura della storia. La risposta, a quel punto, era di solito "Beh, chissenefrega, abbiamo vinto noi".

Per esempio, gli americani coinvolti nel Boston Tea Party non erano certamente patrioti, erano invece traditori e terroristi. E Paul Revere non avrebbe mai gridato "The British are coming!" come dice la leggenda, per due ragioni: primo, una frase del genere non avrebbe avuto senso, visto che tutti erano britannici (nei non ancora costituiti Stati Uniti d'America - ndr) a quei tempi. Secondo, era troppo occupato a farsi catturare, per aver il tempo di gridare.

A parte Boston, m'e' spesso successo, durante il viaggio, di sentirmi "riverito" per il mio essere uno straniero in visita in minuscoli paesini. Alcune persone non riuscivano a capire come uno straniero, nel corso di un giro degli Stati Uniti, potesse trovare interessante il paesino in cui vivevano.


Il tuo viaggio si e' svolto nel periodo successivo alla conclusione del tuo contratto di lavoro negli USA, in un "gap period". Il "gap year" e' pratica comune nei Paesi anglosassoni, molto meno in Italia.

Il "gap period" e' di solito un "gap year", cioe' un periodo di un anno "vuoto" tra la conclusione di un'attivita' e l'inizio della successiva, di solito tra la fine delle scuole superiori e l'inizio dell'universita'. Il "gap period" da' l'opportunita' di fare qualcosa che sarebbe altrimenti impossibile se uno avesse un lavoro o altre simili costrizioni.

Il mio "gap-quarter" e' stato lievemente differente, visto che non avevo fissato una data precisa per la conclusione di questo viaggio, ne' avevo un preciso "passo successivo" nella mia vita, a cui ritornare. Molte volte ho sentito che avrei potuto viaggiare per sempre, o perlomeno fino ad esaurimento di energie e denaro.


Il viaggio e' durato mesi e ti ha portato da una citta' umida come Atlanta attraverso deserti roventi, citta' freddine e poi di nuovo ad Atlanta. Hai avuto problemi di salute? Ora hai una lunga barba: e' per coprire scottature, febbri, lebbra?

Ahahaha! No. Ho badato alla mia salute, anche se ho finito col perdere un bel po' di peso. Saltare qualche pasto, mangiare cibi essenziali, fare lunghe camminate, tutto ha contribuito.

La barba, invece, e' stata una scelta a parte. Ho sempre desiderato provare a farmi crescere la barba, penso dia un tono molto raffinato a chi ce l'ha. Mi piaceva quella che avevi tu e quella che ha mio padre. Ho colto questa perfetta occasione per lasciarla crescere, col vantaggio anche di non dovermi radere.

Ritornando verso Sud mi sono reso conto di come l'umidita' fosse aumentata. Scendendo dall'auto a Nashville, Tennessee, c'era talmente tanta umidita' che mi sono detto "Ah, ora si' che sono davvero tornato nel Sud!".


La tua auto ha avuto problemi, durante il viaggio?

[NDR: si tratta di una Honda Civic del 1997]

La mia Honda se l'e' cavata molto bene. Ho fatto oltre 30.000 km durante il viaggio, e in tutto quel tempo solo una cosa si e' consumata: una connessione del contachilometri si e' allentata, e lo strumento ha iniziato a ballare un po' bel cruscotto.

In un'occasione ho creduto che l'auto mi fosse stata rubata, poi mi sono reso conto che stavo cercando nel parcheggio sbagliato. In un'altra occasione, l'auto non voleva saperne di avviarsi; in quel caso, il problema era che il serbatoio della benzina era quasi vuoto e l'auto era su un pendio piuttosto ripido, per cui la pompa della benzina non riusciva a pescare nel serbatoio. Ho chiamato l'AAA (l'ACI statunitense) e il problema e' stato risolto indicandomi il benzinaio piu' vicino.


Ci sono oggetti e accessori di cui non saresti riuscito a fare a meno, durante questo viaggio? Coltellino svizzero, GPS, mandolino, bussola...?

Il computer portatile che ho acquistato specificamente per questo viaggio e' stato indispensabile. L'ho usato per salvare le mie foto, per aggiornare ogni giorno il mio blog, per tenermi in contatto con gli amici. Da professionista informatico, so che avere un Single Point of Failure e' una cattiva idea, ragion per cui ogni giorno ho fatto il backup del mio laptop, comprese le foto del viaggio, su un disco rigido portatile. Quel disco rigido e' stato poi tenuto separato dal laptop, al punto che ce l'avevo in tasca quando entravo in una stazione di servizio, casomai qualcuno dovesse rubarmi l'auto col laptop che era nel bagagliaio.

La navigazione GPS non e' necessaria per nessuno, in nessuna circostanza. Una buona mappa e una bussola sono tutto cio' di cui si ha bisogno. La bussola, soprattutto, e' sottovalutata: in circostanze in cui uno si trova in una citta', all'angolo tra la Quarta Strada e la Settima Strada, e ci sono due possibili orientamenti, la bussola e' molto utile.


Si e' rotto niente, durante il viaggio?

Si', il mio materassino gonfiabile si e' forato lievemente, quindi alle tre di mattina mi sono ritrovato col sedere a terra e ho dovuto rigonfiarlo durante la notte.
Ho comprato una nuova macchina fotografica, quella vecchia ha smesso di funzionare. Anche il mio cellulare ha smesso di funzionare e temevo d'aver perso tutti i numeri di telefono che avevo, ma dopo essersi asciugato ha ripreso a funzionare regolarmente. A parte questo, nessun problema.


Sei giovane e single. Com'e' stato il "lato romantico" del viaggio?

Beh... la quantita' di contatti romantici e' stata inferiore a quel che avrei sperato, probabilmente il fattore principale e' stato la barba. Non ci sono state molte opportunita' per romantiche avventure, visto che ho dormito sempre in dormitori o sul sofa' di qualcuno, e non sarebbe stato educato (portarsi una ragazza a letto - NDR) in quelle circostanze.

Sono andato a molte feste, e si e' trattato ogni volta di ottime occasioni per incontrare gente e pomiciare. Una cosa che mi e' molto piaciuta e' stata entrare - invitato - in posti dove si stavano svolgendo feste, iniziare a parlare, e vedere tutti che si giravano per scoprire da dove viene quell'accento britannico cosi' sexy; tutti i presenti di solito finivano col dedicarmi molta attenzione in quanto straniero e percio' differente, e perche' avevo sempre qualche cosa di curioso ed interessante da raccontare per spiegare la mia presenza nel loro paesino.

Ho incontrato una padrona di casa che mi piaceva parecchio, se l'avessi incontrata durante i due anni passati ad Atlanta, non mi sarebbe dispiaciuto avere una relazione con lei. Non era destino.


Stai fremendo dal desiderio di viaggiare di nuovo, o hai esaurito la tua Wanderlust, il tuo desiderio di viaggiare?

Tre settimane dopo aver concluso il mio viaggio, sto preparando i bagagli per una vacanza di una settimana in Finlandia per il matrimonio di un amico. Iniziero' un nuovo lavoro il giorno dopo il mio ritorno, e passero' i primi tre mesi del nuovo lavoro viaggiando ... per cui sono a posto!

Il prossimo viaggio sara' di sicuro lungo, magari un'esplorazione del Sud America, ma non ho ancora programmi in proposito.


Nel tuo sito hai spiegato che, dopo il ritorno dal viaggio, ti sei sentito in un limbo. Come ti sentivi, come ne sei uscito?

Quel sentirmi in un limbo era molto realistico e molto strano. Alle mie spalle c'era l'eccitazione del viaggio, a cui ripensavo malinconicamente. Di fronte a me c'era il compito scoraggiante di vendere l'auto entro due giorni, volare verso casa (in Inghilterra) e trovare lavoro. Se da un lato ero triste per la conclusione del viaggio, dall'altro il sapere esattamente e in anticipo dove avrei dormito e' stata una fonte di sollievo.

Ora che sono rientrato nel Regno Unito, il viaggio sembra passato da una vita, e allo stesso tempo sembra appena concluso. Ad essere onesti, pero', anche quando il viaggio era in corso, mi sembrava che fosse iniziato da una vita.


Sto progettando un viaggio in Cambogia. Vieni?

Cambogia ... sarebbe una grande idea. Ho sentito che Cambogia e Laos sono la nuova Tailandia: luoghi bellissimi e cultura senza orde di turisti.


[Fine]

Alcuni siti di Daniel
www.getjealous.com/DanielToursAmerica
www.hungarianreference.com
www.winsock-error.com



Link: Il blog di Daniel
Argomenti: auto, couchsurfing, Stati Uniti, viaggiare low cost, viaggio

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