Crooksbury Hill, l'avventura del ciclista solitario

Camminare sull'acqua. Sentieri occulti. Pinoli introvabili. E la batteria del cellulare che va giù.

21/11/2020 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

In tempo di guerra si mangia anche il pane nero. E in una terra piatta come l'Inghilterra, se vuoi fare un'escursione ti accontenti di qualsiasi rilievo, fosse anche solo un "TUMP" come Crooksbury Hill.



(Una delle tante chiuse lungo il Saturn Trail, andando verso Crooksbury Hill)

In Inghilterra, il Marilyn è un tipo di colline. A malapena dei bozzi sulla superficie terrestre, per chi è abituato alle Alpi o agli Appennini, i marilyn hanno una prominenza topografica minima di 150 metri, quindi sono colline alte almeno 150 metri in più del territorio circostante. Ne consegue che anche colline (*) e montagne - come l'Helvellyn, per esempio - alte più di 150 metri rientrano nella categoria del marilyn. E il fatto che il nome di questa categoria di rilievi - "marylin" - sia la spiritosa risposta inglese ad una nota classe di montagne scozzesi, i Munro (pronuncia: monro), mi ha spinto a cercarne nella mia zona, nei dintorni di Heathrow.

(*): La legislazione italiana non definisce la differenza tra colline e montagne, quella britannica si': cime con un'altitudine pari o superiore a 600 metri sono montagne, sotto i 600m sono colline.

A complicare ulteriormente la vita degli escursionisti, nel Regno Unito esistono ulteriori classificazioni dei rilievi - senza valore legale, per cui Scafell Pike (Lake District), alto 978 metri sul livello del mare, è una montagna, ed è anche un merilyn, ma è pure un HuMP, un Furth, uno Hewitt, un Nuttall, un Wainright, un Birkett e un County Top. Magari ne parleremo ancora, dei nomi delle colline britanniche!




La collina che ho scelto per questa pedalata / camminata è Crooksbury Hill, alta 163 metri e situata nel Surrey, e volevo fosse un merylin, e credevo lo fosse; solo dopo averla visitata ho scoperto che è solo un TUMP, cioè un rilievo con prominenza pari o superiore a 30 metri rispetto al terreno circostante (Thirty & Upward Metre Prominences), senza requisiti minimi d'altitudine. Il percorso è lineare, sulla carta, ma precedenti esperienze mi hanno insegnato che esistono punti in cui è facile sbagliare strada, quindi ho aggiunto alla mia bici un supporto per lo smartphone sul manubrio, in modo da avere sempre a disposizione le indicazioni di Google Maps: se esco in bici per una pedalata alla scoperta dei dintorni mi trovo bene con la navigazione a naso ("non ho mai preso questo sentiero, proviamo!"), se invece ho una destinazione precisa, e magari anche un numero limitato di ore di luce a disposizione, meglio avere un aiuto per l'orientamento.



Parte dell'itinerario è su asfalto, sfruttando le tante piste ciclabili presenti in Inghilterra e il diffuso rispetto delle distanze da parte degli automobilisti; la sezione migliore del percorso, partendo da Stanwell Moor/Heathrow, si svolge lungo il fiume Wey e poi sul Saturn Trail, lungo il Basingstoke Canal, lontano dalle auto e con pochi ciclisti e pedoni. Io ho fatto questo giro con una mountain bike (non eccezionale), con la quale ho faticato forse più del necessario sui tanti rettilinei asfaltati e su alcune salite, ma perlomeno non ho avuto problemi di aderenza e tenuta di strada sui sentieri coperti di foglie bagnate (e con occasionali radici e sassi sotto); forse anche una bici con orientamento differente, come una gravel bike o forse anche una bici da ciclocross, sarebbe andata bene.


(New Hay Lock, il punto in cui si passa dalla strada al "tow path" lungo il fiume)

Ho fatto male a dubitare della navigazione tramite Google Maps, in passato. Senza, avrei faticato a trovare il Saturn Trail (in una precedente occasione ci capitai quasi per caso e lo sfruttai solo per un breve tratto fino al centro di Woking). Le scorciatoie ridicole che ho percorso in quest'occasione - sentieri pedonali nascosti, stradine perimetrali dei parchi, vie residenziali chiuse con mini-passaggio pubblico alla fine - rendono pittoresco un percorso, e non le conoscevo, neppure quelle vicino casa: a Chertsey ho pedalato tra "muletti" e bancali, in un'area popolata da aziende di spedizione, che mi ha fatto risparmiare minuti preziosi. Ho trovato soprattutto utile avere davanti a me una chiara indicazione di quanto stessi allontanandomi dal percorso previsto, con sempre meno speranze di riunirmi ad esso senza fare dietro-front, com'è successo a New Haw presso l'omonima chiusa, dove ho continuato sulla strada principale anziché scendere dal ponte ed iniziare a seguire il fiume Wey. Sono tornato indietro, ho zoomato sulla mappa digitale e ho visto il mio errore.

Meglio non fidarsi ciecamente del navigatore satellitare, pero': a due passi da casa ha cercato di farmi percorrere in bici un sentiero che non esiste e non è mai esistito.


Ho visto poche narrow boat nel Basingstoke Canal, che in molti punti pareva un pavimento verde, dove non era coperto di foglie.

In compenso c'è chi vive sul fiume, come avevo visto lungo il Grand Union Canal.


Il fiume Wey ricoperto di foglie. L'acqua quasi non si vede, fa venire voglia di provare a camminare da una riva all'altra.


La pedalata è tranquilla, il panorama del Saturn Trail è pittoresco, i colori autunnali (era il 19 ottobre) del bosco e del cielo sono brillanti. Ma lungo Hogs Back, una strada in salita, manca qualcosa: un sentiero che scenda e che mi porti verso Crooksbury Hill! Passo sullo stesso tratto di strada diverse volte, ma non vedo alcun sentiero. Dopo aver consumato un pranzo al sacco su una panchina a Farnham, con lo smartphone che sta esaurendo la batteria (**) e il fresco della serata autunnale che si approssima, ripasso nello stesso punto e incontro una ciclista, ferma dall'altro lato della strada. Le chiedo se vede un sentiero, mi risponde - urlando come me, la strada è larga e siamo forse a venti metri di distanza - che si', c'è un minuscolo sentiero nascosto dietro gli arbusti alle sue spalle. Finalmente! Avevo rinunciato ad arrivare a destinazione, ora invece riprendo coraggio e mi butto in discesa su questo stretto sentiero che porta ad un'area residenziale, case isolate, tanto spazio a disposizione per tenere cavalli e asini in giardino, e qualcuno lo fa. Poche auto.

(Un fiume. Probabilmente il Wey.)

Lo smartphone, con poca carica residua, mi guida lungo alcune salite, infine arrivo al piccolo Crooksbury Hill Car Park (indicato da un cartello), dove lascio la bici e inizio la camminata. La salita è breve e il sentiero, sterrato e pulito, ha dei gradini che aiutano a superare il dislivello, a volte elevato, in quanto gli inglesi non amano costruire percorsi con tornanti: forse preferiscono evitare di andare in direzione opposta alla loro destinazione, per raggiungerla. Si fatica poco, a confronto con la pedalata che ho fatto, e soprattutto con quella che mi aspetta per tornare a casa.

(**): probabilmente la carica della batteria dello smartphone (un iPhone) è stata consumata rapidamente a causa delle quattro app che ricevevano dati GPS che ho utilizzato durante la pedalata: tre app per il cicloturismo (per confrontarle) più Google Maps. Alla fine, sulla strada del ritorno, ho usato un cavo USB per collegare lo smartphone, fissato al manubrio, con un power bank che era nella tasca davanti della maglia che indossavo, mantenendo la carica a livelli decenti.


(Il sentiero che porta alla "cima" di Crooksbury Hill, e un fungo visto lungo la salita)

Il sentiero finisce e mi trovo su una radura in cima alla collina, alti alberi intorno, una vista non male verso Hindhead, villaggio del Surrey. Non vedo alcuna traccia, purtroppo, dei resti del Soldier's Ring, una fortificazione risalente all'Età del Bronzo o del Ferro che si trovava su questa collina.

Mi siedo sulla panchina dedicata a qualcuno che amava questo posto, come si usa in Inghilterra, e riposo per qualche minuto.

Non c'è moltissimo da vedere, a meno di voler fare una passeggiata nei boschi intorno a me. Mi servirebbero dei pinoli per fare della salsa alle noci, ma le ore di sole rimaste sono poche, e preferisco non pedalare dopo il tramonto. E magari i pinoli potrei riuscire a trovarli in qualche negozio, nonostante non siano in vendita nei supermercati in cui li ho cercati.



Panorama dalla cima di Crooksbury Hill. L'oggetto in primo piano è un "trig point", un vertice geodetico utilizzato per la ri-triangolazione della Gran Bretagna, un progetto dell'Ordnance Survey (ente pubblico britannico per la cartografia) iniziato nel 1935 e concluso nel 1962, volto a migliorare l'accuratezza delle carte topografiche nazionali.



Il toposcopio - tavola di orientamento - presente sulla cima del vertice geodetico. Inutile sperare di vedere in quale direzione siano Roma, Parigi o Mosca: sono presenti solo indicazioni verso città locali.


Una vista panoramica più ampia, è visibile la seconda panchina presente sulla cima di Crooksbury Hill. Ve l'ho detto, non ci sono moltissime cose da vedere, alla fine della salita. Ma va tenuto presente che ci sono arrivato stanco per la pedalata e con poco tempo a disposizione, in altre circostanze avrei potuto dedicare maggiore attenzione alla flora e alla fauna presenti.


Scendo, raggiungo la bici, rimetto la reflex nella borsa laterale, bevo dalla borraccia, re-indosso il pile/quasi softshell che avevo tolto per la breve camminata, e mi incammino (impedalo?) verso casa. Lungo il percorso sentirò la stanchezza, finirò la carica dello smartphone e mi troverò coi polpacci indolenziti, coi crampi in agguato, ma all'arrivo a casa, dopo una pedalata di circa 100 km, perlomeno saprò di aver visto Crooksbury Hill, anche se era solo un TUMP e non un marilyn.



Nota: "L'avventura di un ciclista solitario" è il titolo di un romanzo di Arthur Conan Doyle in cui si parla di Crooksbury Hill. Ho fatto questa pedalata da solo, è stata un po' un'avventura, quindi mi è parso un titolo adeguato per questo post.



Argomenti: cicloturismo, Gran Bretagna, montagna, racconti

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