In treno da Trondheim a Bodø con un tramonto spettacolare

Treni sostitutivi, rimborsi, incontri mistici, hamburger norvegesi, in maglietta in treno, il solito Radisson Blu, renne che sanno di fegato. #YouHadToBeThere

03/11/2023 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Sveglia alle 6:00, dopo una serata agitata: ieri sera i nostri parenti hanno dovuto cambiare camera, per via di una luce inaspettatamente intermittente in bagno che faceva ipotizzare, ovviamente, la presenza di fantasmi in camera.

Obiettivo della giornata: andare in treno da Trondheim a Bodø, circa 700 km da percorrere senza cambi e senza fermate per il pranzo.


(Riassunto delle puntate precedenti di questo viaggio in treno: siamo arrivati a Bergen venerdì sera, sabato abbiamo raggiunto Oslo dopo aver visitato Flåm; domenica abbiamo girato ad Oslo e ci siamo poi ritrovati (per un momento) senza treno e senza hotel. Abbiamo rimediato, e lunedì siamo andati da Oslo a Trondheim in treno e pullman. Foto e racconto di viaggio sono disponibili presso Viaggio in Norvegia in treno.)

Raggiungiamo la stazione di Trondheim con un percorso non proprio lineare, un po' per colpa di Google Maps, un po' per colpa nostra (leggi: mia), un po' grazie ad un tizio che mi dice "quella è la stazione” indicando col dito un edificio, ma intendendo quello dietro, completamente invisibile a noi e situato sull'altra sponda del fiume, ma che lui telepaticamente vede. Secondo incontro col paranormale nelle ultime 12 ore, dopo i fantasmi in bagno di ieri sera...

Piccola (e carina) stazione lungo il percorso di oggi. Altitudine: 8 metri sul livello del mare

Il treno è come sempre comodo, semi-vuoto e con prese elettriche. Niente cafoni rumorosi, a differenza di ieri.

Passo buona parte della prima ora di viaggio a discutere i dettagli del rimborso dell'hotel sulla chat di SJ, l'azienda ferroviaria, e a verificare con loro che il treno notturno di ritorno da Trondheim a Oslo sia regolarmente disponibile.



"Pierino, mostrami un esempio di paese pittoresco"

La destinazione di oggi, come dicevo, è Bodø, dove dovremmo finalmente riuscire a dormire per due notti nello stesso letto; Da Bodø andremo poi alle isole Lofoten. Quello di oggi è un lungo viaggio in treno, siamo partiti alle 7:47 e dovremmo arrivare a Bodø dopo le 17:00. Oltre ad essere piuttosto a nord, Bodø è anche relativamente vicino alla Russia, cosa che dà quel minimo di frisson lungo la spina dorsale: come ci dirà una guida in seguito, la Norvegia sta incentivando chi vuole vivere nell'area a nord più vicina alla Russia, proprio per evitare che un'area deserta stimoli il simpatico vicino ad avanzare pretese territoriali.



Panorama con campi coltivati, colline, foreste che iniziano ad ingiallire. Fiordi. Lontane montagne con le cime piatte ricoperte di neve. Ancora tante città, in questo momento.
Poi i prati si fanno meno verdi, le città si diradano, l'acqua alla sinistra del treno si fa quasi costante, i colori iniziano a lasciare il posto al bianco della neve.





L'una e un quarto, stazione di Skatval, Magnus e io ci stringiamo la mano e ci salutiamo. È stato il mio vicino di posto per quattro ore, in cui abbiamo conversato quasi costantemente, ma onestamente nelle due ore di mezzo ha parlato quasi soltanto lui, io ho solo fornito degli occasionali intermezzi. È stata una conversazione per lo più piacevole, con occasionali momenti preoccupanti, soprattutto quando Victor mi ha parlato del suo incontro con Gesù su un autobus, e di come ha iniziato a parlare inglese di colpo, dopo un incidente stradale in moto che l'ha tenuto in coma per due mesi. Abbiamo parlato molto anche di cucina, e Magnus - che è norvegese - mi ha offerto uno dei suoi hamburger fatti a mano secondo una ricetta tradizionale. Era ottimo. Non so voi, ma mi pare piuttosto generoso, offrire cibo ad un perfetto sconosciuto, come ha fatto Magnus. Fortunatamente, mentre parlavamo mio nipote è andato a prendere due cappuccini, uno per me e uno per Magnus, e abbiamo potuto ricambiare la sua generosità.



Credo che quello con Magnus conti come terzo incontro col paranormale delle ultime 24 ore, considerato il suo incontro con Gesù e gli effetti del coma.



Dopo queste ore di pausa riprendo a scattare foto, i panorami dal finestrino del treno sono molti belli.





16:15, stazione di Røkland. Siamo da quasi un'ora nel Circolo Polare Artico, ma me ne sono accorto solo perché mia moglie mi ha ripetutamente detto che non ho dedicato abbastanza attenzione all'ingresso nel Circolo, e che se continuo a stare in maglietta metto in imbarazzo il resto della famiglia che invece sente il freddo molto più di me (a Taiwan fa sempre parecchio più caldo che in Norvegia).

Una delle poche foto di mia moglie (a sinistra) e mia cognata che sono stato autorizzato a pubblicare

Mia moglie e mia cognata consultano alcuni siti dedicati all'aurora boreale: sono siti che indicano se ci sono le condizioni adatte per vedere le Northern lights in una data località. Smorfie di disappunto: per stasera, a Bodø, le condizioni sono pessime, non ci sono speranze di vedere il cielo dipinto di verde.





Per un po' la temperatura era scesa a 0°c, ora abbiamo due tiepidi gradi, fuori. Poca neve qui intorno, ma le montagne, non vicinissime, sono alte e innevate. Per motivi inspiegabili mi torna in mente un consiglio gastronomico di Magnus, il mio interlocutore norvegese di poco fa: formaggio norvegese marrone sugli spaghetti. Lo proverò.





Tra le cinque e le cinque e mezza, mentre il treno si avvicina alla nostra destinazione, Bodø, abbiamo l'opportunità di vedere un bel tramonto sul Saltfjorden.



Siamo gli unici stranieri a bordo, mi pare, e nessuno scatta foto al tramonto, dal che deduco che ce ne siano di molto più spettacolari, qui. Ma a me va bene questo.



Ho pubblicato altre due foto di questo tramonto il 17/10 (buon compleanno P.!)



Poco prima delle sei il treno arriva a Bodø. Se avete bisogno di andare in bagno, fatelo sul treno, che ha gabinetti puliti e moderni, e soprattutto gratuiti, mentre quelli della stazione di Bodø sono a pagamento.

Ci dirigiamo verso l'hotel facendo il solito giro inutilmente lungo: uno non riesce a seguire le indicazioni di Google Maps, l'altro fa deduzioni assurde in base agli edifici della città, qualcuno segue la stella polare salvo poi accorgersi che è Venere, qualcun altro chiede a passanti che ne sanno meno di noi. Nonostante tutto, arriviamo all'hotel, il solito Radisson Blu (disclaimer: siamo noi a pagare loro, non viceversa. Non faccio pubblicità occulta).

Si vedeva ancora l'epilogo del tramonto, dal corridoio dell'hotel

Troviamo un ascensore semplice (meglio di quello di Oslo, solo poco più complesso di quello di Trondheim), una camera più piccola di quelle dei giorni scorsi ma con una bella vista sul fiordo, un bagno senza vasca.



Andiamo a cena, fa fresco, dovrebbero esserci quattro gradi ma sembrano due. Strade e marciapiedi sono ghiacciati, tutta l'area intorno al porto è scivolosa. Andiamo senza prenotazione al Roast, il ristorante dell'hotel Scandic (il gemello del Radisson Blu: dove c’è uno c’è l'altro). Recensione del ristorante in una parola: pretenzioso. E aggiungo che la mia cotoletta di renna sapeva di fegato più del dovuto.

Torniamo in hotel, e come quasi ogni sera facciamo un salto al bar interno, che in questo caso occupa il piano più alto del Radisson, con vista panoramica sul Saltfjorden e sul mare del Nord. Beviamo qualcosa, guardiamo insieme sugli smartphone le foto della giornata, soprattutto quelle del tramonto. Poi andiamo a dormire, domani andremo in giro nei dintorni di Bodø. Buona notte!

(Come dicevo all'inizio, le altre tappe ( e foto) di questo viaggio sono disponibili presso Viaggio in Norvegia in treno.)



Argomenti: albe e tramonti, Norvegia, racconti, treni e ferrovie, Viaggio in Norvegia in treno

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