Il ritorno a casa dei soldati-ragazzini americani

Giovani marines all'aeroporto di Atlanta, Georgia

20/06/2010 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Un giorno qualsiasi all'aeroporto Hartsfield-Jackson di Atlanta, USA. Soldati in divisa mimetica ritornano a casa dal loro tour of duty in Iraq o in Afghanistan. Molti sono giovani, ancora adolescenti, e sorprendentemente minuti, lontani dall'archetipo del Marine dalla mascella d'acciaio e dal fisico atletico. Magrolini, pochi tra loro arrivano al metro e settantacinque, nonostante gli stivali d'ordinanza; hanno zaini non enormi ma che sulle loro spalle paiono giganteschi.

Quando i soldati arrivano all'area aperta al pubblico, vengono accolti da applausi, che continuano per molti minuti, fino all'ultimo soldato. Sono accolti da parenti, ma molti applausi arrivano da sconosciuti, persone che sono in attesa del proprio volo, o che aspettano l'arrivo di un parente o di un conoscente. Gli statunitensi saranno forse troppo patriottici (e noi italiani lo siamo troppo poco), ma non c'e' bisogno di essere nazionalisti, militaristi o fascisti per apprezzare il ritorno a casa di ragazzi che potrebbero essere i compagni di scuola dei tuoi figli, i figli del vicino di casa, i commessi del supermercato dove fai la spesa.

Non condivido la politica estera americana, ma un pochino li apprezzo, questi passanti che preferiscono usare qualche minuto del loro tempo per applaudire altre persone, anziche' starsene li' a leggere un giornale, o a rimpinzarsi di patatine e Coca Cola.

[NOTA: quest'articolo e' stato pubblicato originariamente, in forma lievemente diversa, su un altro mio sito nel luglio 2007)


Argomenti: Atlanta, forze armate, Stati Uniti

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