Traslochi internazionali (1): Singapore-Inghilterra

Impacchettare la tua vita e spedirla via nave

04/03/2019 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Oggi, durante una conversazione nel forum sul tema dei trasferimenti internazionali, mi sono ricordato che non sono certo il solo ad averne fatti alcuni: tanti utenti di ViaggiareLeggeri.com hanno traslocato da una parte all'altra dell'Italia, dell'Europa o del mondo, e credo sarebbe interessante - e utile per chi dovrà traslocare ma e' spaventato dall'idea - parlare delle proprie esperienze in proposito, per cui inizio io, e vi invito a condividere le vostre esperienze di traslochi internazionali (leggete in fondo alla pagina).

Ecco la mia, di esperienza: nel 2006 ho lasciato l'Inghilterra per andare a lavorare - e a vivere - ad Atlanta. Due anni dopo sono stato trasferito a Singapore. Dopo altri due anni - quindi nel 2010 - ho deciso, con mia moglie, di tornare in Inghilterra. Dopo quei quattro anni lontano da casa (l'Inghilterra), mi sono trovato con molti più oggetti di quando ero partito. A memoria avevo fatto trasportare 25 colli, nel 2006, e nel 2010 erano saliti a 75 suddivisi in cinque pedane. Quei 75 colli erano scatoloni (preparati in parte da mia moglie e da me, in parte da un'azienda di preparazione imballi a Singapore), valigie, bici (due), borsoni. La spedizione venne effettuata via mare dall'azienda di logistica per cui avevo lavorato per dieci anni, a cui consegnammo i nostri pallet in giugno o luglio. Concordammo di non farli spedire immediatamente, e arrivarono poi in Inghilterra a inizio novembre 2010. Impiegai mezza giornata a scaricare tutti i pacchi e a trasferirli in casa, dove poi li aprii nei mesi successivi (per motivi burocratici eravamo in Italia, in quel periodo). Niente di rotto, e anche la casa - che avevamo dato in affitto per i quattro anni precedenti - era ancora in piedi, per fortuna.

Una cosa di cui ti rendi conto, in circostanze simili, e' che hai tanti doppioni: in Inghilterra avevamo lasciato in soffitta (ben protette dalla polvere) tante cose che poi abbiamo ricomprato negli Stati Uniti, e poi di nuovo a Singapore, visto che abbiamo aspettato per tre mesi la nostra spedizione. Per esempio, abbiamo tuttora due serie di coltelli da cucina, e fino a poche settimane fa avevamo due aspirapolvere (uno, solidissimo, acquistato in Inghilterra nel 2003, uno a Singapore nel 2008). Per piatti, bicchieri e scodelle c'è la seleziona naturale che provvede ad eliminare i duplicati, per fortuna...

Le nostre cose a Singapore, pronte per essere imballate




Le nostre cose a destinazione (Inghilterra), già parzialmente 'sballate'


Come partecipare


Se vi siete trasferiti all'estero e avete dovuto spostare le vostre cose con voi, e volete condividere la vostra avventura con i lettori di ViaggiareLeggeri.com, scrivete la vostra storia (niente di troppo prolisso... rimanete sotto i 5.000 caratteri, se possibile) raccontando i dati di base e qualche aneddoto curioso sulla spedizione, preparate delle foto che illustrino il vostro trasloco internazionale (con risoluzione non inferiore a 1024 x 768px) e mandateli a redazione@viaggiareleggeri.com.



Argomenti: viaggiare per lavoro, vivere all'estero

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