Queenstown, montagna e lago (e trovare un buon alloggio non e' facile)

14/07/2010 | Claudio_VL | 0 commenti

Lunedi' 12 abbiamo preso parte ad un'escursione nel Doubtful Sound, e al ritorno, verso le sei di sera, abbiamo deciso di avviarci verso Queenstown. Speranze di arrivarci in serata, poche, visto che guidare col buio non e' molto piacevole, considerato il ghiaccio e la sabbiolina che viene sparsa sulle strade per combatterlo. Speranze di trovare un albergo a Queenstown, in caso dovessimo arrivarci, molto poche, visto che siamo in alta stagione per lo sci e gli sport invernali, e Queenstown e' la Cervinia/Zermatt/St. Moritz neozelandese, con in piu' un bel lago vicino. Speranze di pagare una cifra ragionevole, casomai i due precedenti miracoli dovessero verificarsi: quasi nulle. Eppur guidiamo, con un cioccolatino al caramello ogni tot chilometri, per mantenere la concentrazione e come premio.

Alla fine arriviamo a Queenstown che sono quasi le otto di sera. Mi fermo a far benzina a Frankton, alle porte della citta', il serbatoio e' pieno a meta' ma come sempre e' meglio non rimandare l'occasione per un pieno. Il ragazzo alla cassa, gentile e disponibile come il 99,9% dei neozelandesi incontrati finora, mi dice che la settimana precedente tutti i posti-letto in citta' erano occupati, ma che ora, con la fine delle vacanze degli australiani, ci sono quasi solo piu' i neozelandesi, in citta', per cui qualche posto lo si puo' trovare.

Nonostante le parole di quel ragazzo, quasi tutti i motel, e anche molti dei visibilmente piu' costosi hotel, hanno la temuta insegna "No Vacancy", fuori; altri hanno camere disponibili, ma hanno gia' chiuso la reception (sono passate le otto di sera). Facciamo una passata in citta', la situazione non cambia.
Finalmente troviamo un motel che potrebbe avere ancora qualche camera, entriamo nella reception. La proprietaria sta chiudendo per la serata, quando le diciamo la cifra che vorremmo spendere - sul centinaio di dollari - dice che non c'e' speranza di trovare qualcosa per meno di 160 dollari, a parte forse alcune eccezioni sui 130, ma ci fa capire che sono motel poco curati (da notare che "motel" non ha un'accezione negativa, in Nuova Zelanda, come invece capita a volte in Italia). Ci propone una camera a 130 dollari, ringraziamo e ce ne andiamo.

Ci dirigiamo verso Frankton, attaccata a Queenstown, e ci fermiamo a chiedere in un motel chiamato Colonial Village. Il miracolo si verifica: hanno camere libere, e ci fanno un prezzo di cento dollari! Capita, quando arrivi tardi in un motel, che ti facciano sconti cosi': sempre meglio che lasciare sfitta una stanza, immagino sia il ragionamento degli albergatori (alcuni, non tutti). La camera e' bella, l'estetica esterna del motel e' peculiare, arrampicato sulla collina come una palafitta. Andiamo in citta', ceniamo in un ristorante messicano con circa 80 dollari, andiamo a dormire. Al risveglio, altra sorpresa positiva: il panorama. La nostra stanza offre una bella vista sul lago.
Vista sul lago a Queenstown


Roba da farci pensare di restare un'altra notte, ma ... dobbiamo proseguire verso i ghiacciai (Fox e Franz Josef).


Argomenti: alberghi, foto, Nuova Zelanda

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