Una giornata a Taipei

A spasso con la metro, visita al distretto fotografico, un salto al National Taiwan Museum, e altri posti

19/10/2012 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Sveglia tardi, oggi, ogni tanto ci vuole, altrimenti anche le vacanze diventano un impegno da prendere sul serio. E poi ci ha pensato il gatto a prevenire eccessi di sonno: dalle due di notte in poi ha pensato che chiedere d'entrare in camera da letto fosse cosa buona e giusta.

Partenza da Taoyuan col treno delle 12,19 per Taipei. Posti a sedere comodi, tutti orientati in avanti (quindi niente scompartimenti, 'salottini' o posti rivolti verso la linea mediana del treno), lo spazio per le gambe e' superiore a quello presente sui treni inglesi. Arriviamo alla stazione centrale di Taipei in mezz'ora, saliamo al piano di sopra dove c'e' Breeze Taipei Station, la 'galleria' di ristoranti e negozi di alimentari della stazione. Entriamo in un ristorante chiamato Little Nan-men (l'insegna e' in cinese tradizionale, buona fortuna), e spendiamo 483 NTD (New Taiwanese Dollar, 1=Euro=38NTD) per un pranzo per due, buono e fin troppo abbondante. Usciamo. Giornata coperta, finira' col piovere varie volte, ma ogni volta siamo al coperto.

Il programma della giornata prevede una visita all'area dei negozi di attrezzatura fotografica di HanKou Street, una visita a Nova per alcuni acquisti informatici e una cena con una coppia di amici di famiglia. Iniziamo subito con Nova, un palazzo vicino alla stazione, che ospita decine di negozi di informatica e alcuni di fotografia digitale. Tra i prodotti cui sono interessato:

- Laptop per sostituire il vecchio Acer Travelmate 370 che ha ceduto durante il viaggio in Egitto. Unici requisiti: leggero e con schermo non lucido;
- Dischi rigidi (interni o esterni) da 2,5" e almeno 1TB;
- Tastiera Bluetooth pieghevole o arrotolabile per cellulare;
- Un obiettivo tra i 15mm e i 20mm per macchine Micro Quattro Terzi;
- Obiettivo Nikon 80-200 2,8.

Chiariamo: non ho svaligiato una banca ne' ho vinto alla lotteria. Ciascuno ha diritto a spendere come vuole i soldi che guadagna, per cui se qualcuno avesse il desiderio e la possibilita' di acquistare tutti gli oggetti menzionati sopra, non facciamogliene una colpa. Nel mio caso, ogni oggetto toglie budget agli altri (e lo zoom Nikon e' nella lista solo come ... pia illusione, non e' che a Taiwan i prodotti fotografici o informatici costino un pezzo di pane).

Iniziamo la passeggiata dentro Nova, e nel giro di tre-quattro negozi dimentico quella vocina che mi parla dello schermo del laptop ("fa' che non sia lucidooo..."), e mi torna invece in mente un prodotto Asus di cui avevo parlato prima di partire con alcuni colleghi, il Padfone, un ibrido cellulare/tablet/laptop. Il cellulare non mi serve, ho un HTC Legend del 2010 che ancora funziona (e con cui occasionalmente scrivo e pubblico articoli in questo blog), ma ci sono altri prodotti Asus che mi attirano, e finisco coll'acquistare un ibrido tablet/laptop chiamato Asus Transformer Prime, che e' appunto un tablet con tastiera agganciabile. 16.300 NTD.

In un altro negozio presso Nova trovo un disco rigido esterno Toshiba da 1TB e 2,5" per circa 60 euro. Mani piene, tasche vuote, usciamo e ci dirigiamo verso la zona tra BoAi Road, ZhongXiao West Road e HanKou Street, l'area dei negozi fotografici. Zona molto tranquilla, al limite del centro di Taiwan, con negozi piccoli al pianterreno dei palazzi. Pochi obiettivi per m4/3 in giro, e sono sorpreso di trovare vari Nikon 80-200mm 2,8, nuovi (non e' uno degli obiettivi piu' richiesti, in Europa, per quanto ho potuto vedere in passato). I prezzi oscillano tra i 30.000 NTD e i 32.000 NTD (vi risparmio il calcolo: circa 840 euro), fuori dal budget. Tra l'altro, lo zaino che porto sulle spalle, con maglione, penna e blocco note, oggettini vari, Nikon D300, Sigma 10-20mm, Nikon 50/1,8, Olympus E-P1 con Industar-69, grida vendetta e sembra dire, con voce sarcastica, "ma non scrivi su un sito che si chiama Viaggiare Leggeri?".

Continuo a visitare negozi, ne trovo che vendono corpi macchina e obiettivi usati, poi trovo una boutique che vende prodotti Leica, Zeiss e Bessa: luci basse, vetrine luminose, posto elegante eppur non pretenzioso. Poi entro io in pantaloncini e maglietta, e lo stile cambia un po'. Le Bessa mi incuriosiscono, ne ho viste varie nei negozi precedenti e ne vedro' ancora, oggi, e mai ne avevo viste, in Europa. Magari un'altra volta.

Siamo ancora molto in anticipo. Entriamo in altri negozi, ma la situazione non cambia: il Nikkor 80-200 2,8 costa non meno di 28.000 NTD, di obiettivi per il formato m4/3 ce ne sono pochi in giro (usati, zero), di macchine Bessa, Leica, Hasselblad, piu' ovviamente Canon, Nikon, Sony ce n'e' in abbondanza, e in vari negozi troviamo delle curiose macchine instantanee della Fujifilm, che gia' avevamo visto in mano ad alcune ragazzine: sembrano dei giocattoli, scattano e stampano foto piccole, credo 10x5cm. Magari ne regaleremo una a mia nipote.

Esauriamo i negozi fotografici, ma di tempo a disposizione ce n'e' ancora parecchio. Sono le 16,25, entriamo al National Taiwan Museum, fondato nel 1908 dai giapponesi. Le signorine all'ufficio informazioni non sanno dirmi in inglese la ragione delle sculture di due buoi davanti all'ingresso (buoi a Taiwan, ancora!), in compenso ci dicono che dalle 16,30 alle 17 l'ingresso al museo e' gratis. Aspettiamo qualche minuto, entriamo. Il materiale esposto e' adatto piu' che altro a studenti delle scuole elementari e medie, ma ci sono alcune cose interessanti anche per che ha qualche anno in piu': una galleria fotografica sulla moda a Shanghai nel periodo 1920-1930, una galleria geologica, e anche l'edificio in se' merita d'essere ammirato.

Usciamo alle cinque, orario di chiusura. Ha piovuto, la mezz'ora passata nel museo e' cascata a puntino. Ci butttiamoin uno dei tanti caffe' tra il museo e la stazione centrale, questo si chiama Dante, fa parte di una delle tante catene simili presenti a Taiwan. Elegante, larghe vetrate, ideale per osservare i taiwanesi che vanno da un posto all'altro. Niente "vasche", niente "struscio", la vita sociale non si svolge in strade e piazze, non in questa metropoli. Il mio cappuccio al caramello non e' male.

Cinque e quarantacinque, ci alziamo e andiamo all'appuntamento, in uno shopping mall presso la stazione. Arriviamo alle sei, e scopro che l'appuntamento era per le sei e mezza: tra moglie e marito, nazionalita' in comune o meno, di problemi di comunicazione come questi ce ne sono sempre. Mezz'ora a disposizione, mi rituffo nella "galleria" (leggi: sfilza di negozi) sotto la stazione. Tanti negozi, tra cui una mezza dozzina che vendono giocattoli e gadget legati ai cartoni animati giapponesi (bello, il modello in scala enorme della Yamato di Star Blazers).

Sei e mezza, arrivo al ristorante (Mr Onion), moglie e amici sono gia' seduti. Mangiamo bene, i dessert sono italiani e ottimi, e parliamo tanto di lavoro, come capita ovunque, da Roma a Bruxelles a Taiwan.

Otto e mezza, prendiamo il treno per Taoyuan. Impieghera' solo mezz'ora, ma stiamo in piedi. Arrivati a Taoyuan, sosta in un Family Mart per comprare delbubble tea, uno dei caposaldi delle mie visite a Taiwan. Poi, a casa, dove il tentativo di realizzare un video dell'unboxing del nuovo computer fallira' miseramente di fronte alla scoperta che ho solo due mani, e che non ho alcuno posto dove piazzare il cellulare per registrare il video.

Nota sull'Asus Transformer Prime


Bellissimo, relativamente leggero, probabilmente robusto, ma ci ho messo due sere, per scrivere quest'articolo. Non e' colpa della Asus, e' piu' che altro una limitazione mia e del sistema operativo Android: trovandomi davanti ad un oggetto che pare un laptop, mi aspetto di poter scrivere come farei in un laptop, ma la tastiera e' piu' limitata, per non parlare di memoria e CPU. Magari e' il tipo di computer ideale per chi viaggia, un tablet con tastiera agganciabile, ma per ora faccio meno fatica a scrivere usando il mio "ufficio da viaggio", uno smartphone HTC Legend del 2010, anch'esso dotato di sistema operativo Android, ma messo a punto in due anni di uso intensivo.


Argomenti: acquisti, destinazioni, Taipei, Taiwan, vita da nerd

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