A Taihape con gli All Blacks - Un viaggio in Nuova Zelanda #6

15/11/2025 | Claudio_VL | 0 commenti

Dopo una giornata tra geyser e laghi solforosi a Rotorua, eccoci a Taihape, l’autoproclamata “Gumboot Capital of the World”. Con un raro colpo di fortuna siamo a Taihape nel giorno più importante dell’anno, in cui c’è il Festival dello Stivale di Gomma, e sono presenti diversi giocatori degli All Blacks, tra cui il leggendario Wayne “Buck” Shelford, capitano della squadra neozelandese alla fine degli anni Ottanta (gioco’ poi anche in Italia, nel Rugby Roma Olimpic Club 1930).

Alcuni edifici ricordano un po' il sud degli Stati Uniti, Mississippi compreso, come suggerisce la gelateria sulla destra. Ma in generale...

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... capita più spesso di trovarsi davanti ad esempi di Art Deco, come questo cinema. La capitale dell'Art Deco in Nuova Zelanda è Napier, se vi interessa l'architettura.

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Camminiamo seguendo la folla (relativa), arriviamo in un parco e ci troviamo davanti Buck Shelford e Richie McCaw, capitano degli All Blacks all'epoca di questo viaggio (2010). Shelford sembra suggerire a McCaw il metodo migliore per lanciare uno stivale di gomma (una delle competizioni più importanti della giornata, anche il pubblico può partecipare). O forse gli sta dicendo di non tirare lo stivale addosso a qualcuno. I dettagli li avevo pubblicati qui, per cui stavolta mi limito a quattro foto degli All Blacks. Qui è impegnato in un’attività meno cruenta.

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Gli All Blacks fanno paura anche quando lanciano uno stivale di gomma.

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McCaw con Aaron Cruden e Conrad Smith, compagni di squadra negli All Blacks.

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Una delle cose per cui è famoso Buck Shelford risale al 1986. Contro la Francia nella “Battaglia di Nantes” perse quattro denti, subi’ una ferita allo scroto con fuoriuscita di un testicolo, si fece ricucire dal medico della squadra e riprese a giocare senza rallentare e senza tirarsi indietro negli scontri. Prima della fine della partita subi’ poi una commozione cerebrale, e ancora oggi non ricorda niente della partita (l’unica sua sconfitta con la maglia degli All Blacks).

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Il Gumboot Festival si conclude, noi ripartiamo. Come sempre in questo viaggio, cerchiamo di non passare più di una notte nello stesso posto, in modo da vedere più cose possibili, in Nuova Zelanda.

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Questo è il cartello che ci aveva accolto all'ingresso a Taihape.

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Un vecchio DC-3 Dakota utilizzato per attirare l'attenzione dei turisti di passaggio. Funziona, per quanto mi riguarda, ma eravamo di passaggio e non ci siamo fermati a chiedere informazioni o a prenotare un pacchetto-avventura.





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Continuiamo a guidare verso sud, in direzione di Wellington, a circa 230km da Taihape.

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Non importa quanto poco popolosa sia una Nazione, alle cinque della domenica c’è sempre coda per rientrare. Siamo alle porte di Wellington, ma passeremo un'ora avanzando a passo d'uomo, in questa giornata di luglio.

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Siamo arrivati a Wellington, capitale di Aotearoa (il nome della Nuova Zelanda nella lingua Maori), 230.000 abitanti e punto più a sud dell'isola settentrionale. Se vi interessa vedere le note e le foto originali di questo viaggio, visitate la pagina della Nuova Zelanda nell'area Destinazioni.

#RivediamoLaNuovaZelanda


Argomenti: edifici, foto Nuova Zelanda, Nuova Zelanda, personaggi, racconti, rugby

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