Mangiare orientale a Staines: Momo Cafe'

09/11/2010 | Claudio_VL | 0 commenti

Sono stato a Staines anche oggi, come ogni giorno dal mio arrivo in Inghilterra, giovedi scorso. Nell'isola pedonale ho rivisto i banchi del mercato che avevo notato la settimana scorsa, compreso il macellaio che potrebbe avere del coniglio, in futuro, se il suo fornitore si decidera' ad andare per boschi a caccia. Difficile, trovare un macellaio che venda del coniglio; qualche anno fa, un altro macellaio a Staines aveva strabuzzato gli occhi, di fronte alla stessa richiesta. E non provate a chiedere carne di cavallo: sarebbe come chiedere carne di cane ad un macellaio italiano, probabilmente verreste denunciati.

Oltre il macellaio, dopo l'Elmsleigh Shopping Mall, entro nella filiale della banca Nationwide. Ne esco in pochi minuti dopo aver scoperto che la mia pratica va svolta tramite posta, non in filiale.

Due sterline di autobus sprecate. E fa pure freddino, siamo scesi a sei-sette gradi, con pioggia. Ed ecco che si fa vivo lo stomaco.

E' il momento di mangiare qualcosa.

Passo davanti ad un paio di grossi pub, ma non e' li' che servono il tipo di pasto che cerco oggi. Mi trovo davanti ad un menu' su una porta a vetri. Vetrate anche ai lati della porta, ma non si vede dentro. Il menu' e' un misto di piatti cinesi, singaporiani e giapponesi. Provo a spingere la porta per capire se ci sia davvero un ristorante, dietro, o se questo sia l'ennesimo locale chiuso vittima della crisi economica globale.

La porta si apre, il ristorante c'e', ci sono anche alcuni clienti. Le vetrate sono appannate, e questa satinatura naturale non stona affatto con le decorazioni del locale, delicate ed eleganti. Fiori verde pallido in piccoli bicchieri lungo le vetrate. Tavolini neri. Chopsticks rossi che spiccano nell'ambiente etereo. Un'aria di spontaneita', parecchio diversa da quella che si respira in altri ristoranti orientali, sia in Inghilterra che in Italia.

Ordino un pollo teriyaki con noodles e un te' al crisantemo. Chiedo se hanno il "bubble tea" taiwanese, non c'e'.

Per prima arriva una scodella di minestra, benvenuta visto il freddo. Subito dopo il te', piu' blando di quelli al crisantemo che ho bevuto a Singapore e a Taiwan. Infine, cinque minuti dopo, arriva anche il pollo teriyaki accompagnato da noodles enormi, quasi un centimetro di diametro.

L'interno del locale



La minestra era buona e mi ha scaldato dentro, preparandomi a gustare il pollo. Tutto il pasto - te', minestra, pollo - ha sapori meno intensi di quelli che mi aspettavo, ma non ho ragione di stupirmi: ogni piatto esotico finisce col dover essere adattato ai gusti locali, per evitare di sopraffare le papille gustative del cliente. Come diceva un mio ex collega, "mi piace mangiare cinese, in Inghilterra, ma quando sono stato a Hong Kong ho mangiato solo piatti europei: la cucina cinese era TROPPO cinese per i miei gusti, li'!".

Minestre e teiere fumanti, ecco la causa delle finestre appannate. Il locale e' quasi pieno ora, e' il momento della pausa mensa. Pago otto sterline e venti pence per il mio pasto, un conto un pelino elevato, ma questa e' Staines, non Singapore, dove un pasto cosi' mi sarebbe costato l'equivalente di tre sterline. Nonostante questo, intendo ritornare a mangiare qui.

Il locale si chiama Momo Cafe', e' al numero uno di Clarence Street a Staines, ed e' aperto dal lunedi' al sabato dalle undici alle ventuno.


Argomenti: cartoline, Gran Bretagna, Londra e dintorni, ristoranti

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