Ma sei scemo, caro egiziano?

17/06/2012 | Di Claudio_VL | Commenti: 2

"Ma sei scemo? Sei scemo davvero?"
L'italiano nel negozio dell'Oriental Resort stava prendendo per il culo un tizio che lavorava nel negozio.
"Ma sei scemo?"
"Ma ti pare giusto insultare uno che non parla la tua lingua e sta lavorando qui?"
L'italiano resta sorpreso. Un po' di merda, come si dice dalle mie parti. Non si aspettava d'essere criticato da un connazionale ("Dai, stronchiamoli tutti insieme, questi stranieri stronzi!", forse pensava).
"Ti pare legittimo prendere per i fondelli uno che non parla la tua lingua, fingendo di insegnargli l'italiano?"
"No, ma dai, eravamo entrati in confidenza, altrimenti non mi permetterei"
Confidenza, gran legame. Quando ce l'hai, hai il diritto di insultare chi ti si para davanti.
"I miei genitori mi hanno insegnato a rispettare gli altri, cosa credi?"
"Credo a quel che vedo. Per fortuna t'hanno insegnato bene..."

Due parole. 'Sti stronzi. Se per voi entrare in confidenza con qualcuno significa ottenere - finalmente! - il diritto a prenderli per il culo, siete cittadini di una nazione cui non appartengo.

[Hotel Oriental Resort, Sharm el-Sheikh, ore 20:45. Negozio a sinista dell'ingresso. Tizio con dentoni bianchi scintillanti e maglietta bianca. Si', dico a te.]


Argomenti: antropologia spicciola, Egitto, italianità

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25/06/2012 09:29:09, Mauro
Caro webmaster purtroppo di italiani come quello descritto da tè ce ne sono molti nonostante "Italiani Brava gente" per fortuna non sono la maggioranza ma una buona Percentuale si, la cosa fastidiosa che costoro si comportano cosi sia all'estero che a casa loro, pieni di se e delle loro certezze, la miglior descrizione di questo tipo di Italiani la data un Rapper Italiano Frankie Hi'nrg in un suo brano: "Quelli che Benpensano"
che usci nel 1997!! Sic questo ti da l'ide di quanto sia difficile per gli Italiani evolversi!!
25/06/2012 14:05:07, Claudio_VL
Tanti anni fa lavoravo in fabbrica. Tra i miei colleghi c'era un ragazzo down, che chiamero' Nicola. L'invalidita' era lieve e non gli impediva di lavorare (e bene) in reparto, e di proteggere i propri interessi in modo adeguato, il piu' delle volte.
Ma c'erano dei colleghi che, bonta' loro, con la scusa di aiutarlo a "capire meglio il mondo", cercavano periodicamente di fregarlo (vendendogli oggetti vari, proponendo cambi turno che avvantaggiavano loro e non lui, chiedendo in "prestito" i suoi buoni mensa). Altri colleghi, per fortuna, intervenivano a dargli una mano quando pareva che i suoi "benefattori" fossero sul punto di fregarlo. E quando li affrontavi, questi tizi usavano, come copertura per la propria disonesta', la scusa che volevano aiutare Nicola ad imparare come comportarsi. Per quanto ne so, le volte in cui sono riusciti a fregarlo non gli hanno poi restituito cio' che ha perso...

Minoranze, ma esistono. Non li chiamerei benpensanti: sono quelli che amano ridere alle spalle di chi e' in condizioni d'inferiorita' (linguistica per quanto riguarda il ragazzo egiziano nel negozio dell'albergo, intellettuale nel caso del mio ex collega Nicola.

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