Italiani all'estero, a cosa non potete rinunciare?
13/03/2014 | Autore: Claudio_VL | 0 commenti
Secondo lo stereotipo dell'italiano all'estero, i connazionali che vivono lontano dal Belpaese chiedono a parenti e amici in arrivo di portar con se' olio d'oliva e alimenti tipici del villaggio natìo, e durante le proprie visite fanno incetta di tali articoli. Sara' ancora vero, visto che ora che i prodotti italiani (la pasta Barilla, la Nutella, la Gazzetta dello Sport) si trovano in tutto il mondo, e cio' che non si trova nei negozi e' acquistabile online? Ci sono ancora cose che, durante le visite a in Italia, gli espatriati acquistano in quantita' industriale e stipano nelle loro valigie, non piu' di cartone?
Io vivo in Inghilterra, dopo anni a Singapore e negli USA (e un precedente periodo in Inghilterra), e ci sono cose che, pur non "speciali" per le loro caratteristiche, e pur non essendo particolarmente ricche di italianita', continuo a comprare in Italia durante le mie visite. Eccole:
- Dentifricio Antica Erboristeria all'eucalipto: ai miei denti piace.
- Shampo Antica Erboristeria alla camomilla, per ricordarmi di quando avevo i capelli chiari.
- Deodorante Sauber, perche' ho impiegato anni per trovare un deodorante che non irritasse le mie ascelle.
- Fotografare, mensile di fotografia che si e' sempre tenuto lontano dalle immagini patinate e dai remunerativi contratti pubblicitari tipici delle altre riviste del settore.
E tu? Quali sono le cose e le abitudini italiane cui non puoi rinunciare quando sei all'estero?
Argomenti: italianità, migranti, vivere all'estero
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