Un pub di Edimburgo, una telefonata, un whiskey

Osservazioni, ricordi, e una canzone di Mumford & Sons

13/09/2014 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Un ristorante vicino a Edimburgo, una serata di agosto. Un mese fortunato, l'agosto del 2013. Ha fatto caldo, in Scozia, sempre pantaloncini e maglietta, poca pioggia, che i cugini inglesi ti sputerebbero addoso, a te scozzese, che puoi mettere i panni fuori, ad asciugare, e in poche ore sono pronti, coll'odore di fresco e pulito, un odore che sa di cose che vanno per il verso giusto. Siamo in cinque alla nostra tavola, nel ristorante che poi e' un grosso pub. Non un gastropub, per fortuna: non fa parte di una catena di pub a diffusione nazionale, e' cresciuto perche' ci si mangia bene, perche' non e' un locale ruffiano fatto per piacere agli avventori, o perche' costa poco (in realta' non costa moltissimo, mangiare qui, ma ci sono posti piu' economici).

Uno scorcio di Edimburgo da Holyrood Park Siamo in cinque, a tavola nella veranda del ristorante. Mia moglie, una delle sue sorelle venute da Taoyuan City per vedere i posti dove hanno girato il film "Endless Love" (Amore Senza Fine, che e' il titolo di Braveheart a Taiwan). Suo figlio, un ragazzone ventunenne di un metro e ottantacinque, con la testa tra le nuvole e una vena artistica, anche se all'universita' e' finito a studiare finanza. Il quinto e' un suo ex compagno delle superiori, educato e scaltro, famiglia probabilmente con qualche soldo, parla l'inglese in modo fluido e preciso. E' domenica sera, e siamo affamati dopo una camminata nel mio amato Holyrood Park, uno dei posti piu' fuori posto che io conosca (una piccola montagna quasi al centro di Edimburgo). Ordiniamo il piatto del giorno, Sunday roast con Yorkshire pudding.

Al tavolo vicino a noi siede un signore sui sessant'anni, magari di meno, forse di piu'. Capelli bianchi e barba acuta, mi ricorda il professor Blandino, uno dei docenti dell'universita' cui mi ero affezionato di piu'.

Il suo telefono suona. Dice poche parole, forse nessuna, poi ascolta. Tiene il cellulare vicino all'orecchio destro, ogni tanto muove la testa, come se fosse altrove, in una folla felice, o come stesse inseguendo pensieri che danno gioia. La nostra cena continua, il Sunday roast e' ottimo e la porzione persino eccessiva. Il vicino di tavolo continua, senza dare fastidio a nessuno, a seguire la voce o le voci che gli parlano cavalcando le onde elettromagnetiche.

Finisce la nostra cena, troppo presto per andare a dormire al nostro bed and breakfast. Ci spostiamo all'interno del pub, poca gente in giro, meglio qui che in centro a Edimburgo, a sgomitare con altri turisti per mangiare e bere cose preparate troppo in fretta. Ci sediamo intorno ad un tavolino, moglie e cognata vogliono provare un whisky locale, mi chiedono di sceglierne uno. Al banco mi basta chiedere quale whisky saporito e non troppo forte mi consigliano, e inizia un'intensa conversazione che coinvolge il barista, il tizio che era seduto vicino a noi, e due imbianchini che hanno lavorato anche questa domenica e ora si stanno facendo una birra.

Il whisky su cui gli astanti concordano, alla fine, e' un Laphroaig di diciotto anni. Per me ordino un Talisker, senza conoscerlo, solo perche' e' prodotto sull'isola di Skye. Tornato al tavolo, il tizio che somiglia al mio professore d'universita' chiede gentilmente se, nel pub semivuoto, puo' sedersi nel tavolo vicino a noi. Gli dico che e' il benvenuto e che sarei lieto di continuare a parlare. Viene da Lewes, vicino alla costa meridionale inglese, e rimarra' ad Edinburgo in vacanza per qualche giorno. Gli chiedo della telefonata. Lunga e strana, con lui che dice due parole all'inizio e poi piu' niente, ascolta solo, come se stesse ascoltando la sfuriata di qualcuno, o come se la sua anima si fosse infilata a forza nel cellulare, fosse volata via, e attraverso le onde radio avesse raggiunto l'altra persona, l'interlocutore che lo aveva chiamato.

Era sua figlia, ad un concerto dei Mumford & Sons. Quando Marcus Mumford aveva annunciato il brano Hopeless Wanderer, la ragazza aveva pensato immediatamente al babbo, che ama quella canzone, e l'aveva chiamato, dicendogli "Hi dad... here's your favourite song, Hopeless Wanderer. I hope you never stop wandering!". E gliel'aveva fatta ascoltare tutta, eseguita magistralmente dalla band.

Bello, avere qualcuno che si ricorda di te quando e' felice.



Argomenti: foto Gran Bretagna, ritratti di viaggiatori, Scozia

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