Cerimonia aborigena a Taiwan
Iniziazione dei giovani adulti e celebrazione degli anziani nella tribu' aborigena Tsou
17/09/2015 | Claudio_VL | 0 commentiChi sono gli aborigeni italiani?
Non è la prima volta che qualcuno mi fa questa domanda, a Taiwan. Questa volta a chiederlo è Tina, l'amica di mia cognata che ci ha accompagnato a Alishan ("montagna Ali"), sulle montagne al centro dell'isola. Tina lavora nell'amministrazione della regione, e grazie a lei abbiamo saputo che domani si svolgera' una cerimonia della tribu' aborigena Tsou in un villaggio qui vicino. Domani non saremo in zona, ma oggi si svolgono le prove della cerimonia, e l'ingresso è libero.
Chi sono gli aborigeni taiwanesi?
Viene naturale pensare che a Taiwan vivano solo cinesi, cioè persone di etnia cinese (non abitanti della Repubblica Popolare Cinese: sono due concetti differenti), ma non è cosi': prima delle grandi migrazioni dalla Cina nel XVII secolo, la popolazione dell'isola di Taiwan era principalmente composta da aborigeni austronesiani, con origini comuni alla popolazioni indigene di Filippine, Malesia, Indonesia, Oceania e Madagascar. Pare persino che la popolazione austronesiana sia originaria proprio di Taiwan (circa 6.000 a.C.) e si sia poi diffusa nelle isole meridionali del Pacifico (fonte: Wikipedia).
A Taiwan vivono circa 500.000 aborigeni, circa il 2% del totale della popolazione.
Il concetto di identita' nazionale a Taiwan
Chi sono i taiwanesi? O meglio, sono piu' "taiwanesi" gli abitanti aborigeni, che per oltre settemila anni furono gli occupanti principali di "Ihla Formosa" (Isola Bella, il nome portoghese di Taiwan), e che nel corso dei secoli vennero spinti via dalle coste, verso il centro dell'isola, da successive ondate migratorie dalla terraferma? Oppure gli abitanti della Cina che arrivarono sull'isola con quelle migrazioni e che diedero forma alla cultura taiwanese in quei secoli? O sono da considerare taiwanesi solo le famiglie che erano sull'isola fino al 1949 compreso, quando i nazionalisti di Chiang Kai-shek, vittoriosi sui giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale ma sconfitti dai comunisti di Mao nella guerra civile cinese, ripararono a Taiwan e rifondarono la Repubblica Cinese di Sun Yat-sen?
I cinesi arrivati a Taiwan dopo il 1949 sono visti come una potenziale "quinta colonna" della Cina comunista, o possono aspirare ad essere considerati taiwanesi a tutti gli effetti? E i cinquanta anni di semi-benevola occupazione giapponese, quanto hanno influito nel definire l'identità taiwanese e nel differenziarla da quella cinese?
Il dibattito su cosa siano i taiwanesi e cosa sia Taiwan è in corso, nell'isola a forma di foglia di tabacco: "provincia ribelle" per la Cina, Nazione indipendente - nella sostanza, se non nella forma - per chi vive li'.
La storia degli aborigeni di Taiwan è simile a quella delle popolazioni aborigene più note (nativi americani, aborigeni australiani, Maori neozelandesi): l'arrivo dei coloni di altre nazioni, interessati a stabilirsi nei territori aborigeni, spinge gli abitanti originari verso aree meno desiderabili (a volte tramite migrazioni forzate, come successe ai Cherokee negli Stati Uniti). L'integrazione tra aborigeni e nuovi abitanti, portatori di un differente modo di vivere e di un differente rapporto con il territorio, è' lenta e difficile; gli aborigeni, privati della propria terra, stranieri a casa propria, rifiutano la nuova cultura (e il suo sistema educativo), vivono ai margini della società in condizioni di povertà e degrado, spesso vittime dell'alcolismo.
Negli ultimi decenni la situazione è cambiata: la ricerca dell'identità nazionale passa per la ricerca di ciò che rende una Nazione differente dalle altre, e a Taiwan ciò ha portato ad una rivalutazione dell'eredita' e delle tradizioni aborigene, accompagnato da fondi per la ricerca antropologica (con apertura di molti musei e centri culturali dedicati alle tribù aborigene) e genetica, per ricercare tracce e collegamenti tra la cultura indigena taiwanese e le altre culture dell'Austronesia.
Gli Tsou sono una tribù indigena presente nella zona centro-meridionale di Taiwan, in tre contee: Nantou County, Chiayi County e Kaohsiung City.
L'ultimo censimento della tribù, nel 2000, ha registrato 6.169 persone, cioè circa 1% della popolazione aborigena di Taiwan, il che pone gli Tsou al settimo posto tra le tribù aborigene taiwanesi più popolose.
Una curiosità: lo zelo missionario cristiano ha avuto più successo tra le gli indigeni delle montagne taiwanesi che tra i taiwanesi d'etnia cinese. Il 70% degli aborigeni è cristiano, mentre nel complesso a Taiwan i cristiani (protestanti e cattolici) sono il 5% della popolazione.
Mentre aspettiamo e ci guardiamo intorno, Tina ci parla della tribù e delle persone che si preparano per la cerimonia. Tra le altre cose, quella che mi colpisce di più è che nella tribù sono presenti vari ragazzi e ragazze gay e transgender, e la loro identità sessuale è pubblica e accettata dalla comunità, come forse non capita in tante altre piccole comunità.
Siamo in un campo sportivo di un piccolo villaggio della Alishan township (municipalita' di Alishan), sulle montagne della catena dell'Alishan. In pianura c'è il solito caldo umido ma qui, a circa duemila metri di quota, si sta bene. Siamo a pochi chilometri dal Tropico del Cancro.
Gli spalti del piccolo campo sportivo sono protetti da tettoie fatte con rami intrecciati, coperti da frasche. Sono l'unico occidentale - e forse anche l'unico straniero - come capita spesso a Taiwan e altrove, quando ci si allontana un po' dai percorsi turistici più noti. Sulle gradinate - tre gradini, mica siamo in uno stadio olimpico! - ci saranno una ventina di persone, compresi il governatore del distretto, che abbiamo conosciuto in un ristorante prima di venire qui. Sulla sessantina, molto informale e amichevole, è in jeans e camicia. Davanti a noi iniziano ad arrivare gruppi di ragazzi, donne e anziani, tutti con costumi tradizionali sopra all'abbigliamento normale.
Gli anziani del villaggio indossano copricapi con lunghe penne con una giacca rossa (forse non tradizionale), e si siedono ad un tavolo a parte, di fianco al campo sportivo.
La cerimonia è divisa in due momenti principali: i giovani adulti (sui 17-18 anni) vengono accolti tra gli adulti della comunità, e le coppie che sono sposate da molti anni vengono festeggiate. Come se si festeggiassero insieme i coscritti (tradizione molto viva in Italia, specialmente nei paesi di campagna) e le nozze d'argento/oro/diamante.
Sul campo sono presenti un gruppo di ragazzi e ragazze che prenderanno parte all'iniziazione, e alcune anziane coppie. Il rituale è lo stesso per entrambi i gruppi: uno degli anziani del villaggio sculaccerà il festeggiato (o la coppia di festeggiati) con un bastone di bambù, e poi gli offrirà un bicchiere con una bevanda. Il tutto preceduto, accompagnato e seguito da danze e musiche tradizionali.
Tra i "coscritti", due ragazzi sembrano avere un ruolo prominente nella cerimonia, come se fossero dei "capi-coscritti": un ragazzo alto e smilzo e uno più solido, che indossa un copricapo simile a quello degli anziani.
Alla fine della cerimonia mi avvicino ai festeggiati per scattare qualche foto e per far loro qualche domanda, e come capita spesso a Taiwan, vengo invitato a prendere parte a varie foto di gruppo, come se fossi un vecchio amico, e non un turista capitato nel villaggio quasi per caso. La gentilezza e l'ospitalità taiwanese non mi stupiscono più.
Il dibattito su cosa siano i taiwanesi e cosa sia Taiwan è in corso, nell'isola a forma di foglia di tabacco: "provincia ribelle" per la Cina, Nazione indipendente - nella sostanza, se non nella forma - per chi vive li'.
Gli aborigeni taiwanesi oggi
La storia degli aborigeni di Taiwan è simile a quella delle popolazioni aborigene più note (nativi americani, aborigeni australiani, Maori neozelandesi): l'arrivo dei coloni di altre nazioni, interessati a stabilirsi nei territori aborigeni, spinge gli abitanti originari verso aree meno desiderabili (a volte tramite migrazioni forzate, come successe ai Cherokee negli Stati Uniti). L'integrazione tra aborigeni e nuovi abitanti, portatori di un differente modo di vivere e di un differente rapporto con il territorio, è' lenta e difficile; gli aborigeni, privati della propria terra, stranieri a casa propria, rifiutano la nuova cultura (e il suo sistema educativo), vivono ai margini della società in condizioni di povertà e degrado, spesso vittime dell'alcolismo.
Negli ultimi decenni la situazione è cambiata: la ricerca dell'identità nazionale passa per la ricerca di ciò che rende una Nazione differente dalle altre, e a Taiwan ciò ha portato ad una rivalutazione dell'eredita' e delle tradizioni aborigene, accompagnato da fondi per la ricerca antropologica (con apertura di molti musei e centri culturali dedicati alle tribù aborigene) e genetica, per ricercare tracce e collegamenti tra la cultura indigena taiwanese e le altre culture dell'Austronesia.
La tribù Tsou
Gli Tsou sono una tribù indigena presente nella zona centro-meridionale di Taiwan, in tre contee: Nantou County, Chiayi County e Kaohsiung City.
L'ultimo censimento della tribù, nel 2000, ha registrato 6.169 persone, cioè circa 1% della popolazione aborigena di Taiwan, il che pone gli Tsou al settimo posto tra le tribù aborigene taiwanesi più popolose.
Una curiosità: lo zelo missionario cristiano ha avuto più successo tra le gli indigeni delle montagne taiwanesi che tra i taiwanesi d'etnia cinese. Il 70% degli aborigeni è cristiano, mentre nel complesso a Taiwan i cristiani (protestanti e cattolici) sono il 5% della popolazione.
Mentre aspettiamo e ci guardiamo intorno, Tina ci parla della tribù e delle persone che si preparano per la cerimonia. Tra le altre cose, quella che mi colpisce di più è che nella tribù sono presenti vari ragazzi e ragazze gay e transgender, e la loro identità sessuale è pubblica e accettata dalla comunità, come forse non capita in tante altre piccole comunità.
La cerimonia
Siamo in un campo sportivo di un piccolo villaggio della Alishan township (municipalita' di Alishan), sulle montagne della catena dell'Alishan. In pianura c'è il solito caldo umido ma qui, a circa duemila metri di quota, si sta bene. Siamo a pochi chilometri dal Tropico del Cancro.
Gli spalti del piccolo campo sportivo sono protetti da tettoie fatte con rami intrecciati, coperti da frasche. Sono l'unico occidentale - e forse anche l'unico straniero - come capita spesso a Taiwan e altrove, quando ci si allontana un po' dai percorsi turistici più noti. Sulle gradinate - tre gradini, mica siamo in uno stadio olimpico! - ci saranno una ventina di persone, compresi il governatore del distretto, che abbiamo conosciuto in un ristorante prima di venire qui. Sulla sessantina, molto informale e amichevole, è in jeans e camicia. Davanti a noi iniziano ad arrivare gruppi di ragazzi, donne e anziani, tutti con costumi tradizionali sopra all'abbigliamento normale.
Gli anziani del villaggio indossano copricapi con lunghe penne con una giacca rossa (forse non tradizionale), e si siedono ad un tavolo a parte, di fianco al campo sportivo.
La cerimonia è divisa in due momenti principali: i giovani adulti (sui 17-18 anni) vengono accolti tra gli adulti della comunità, e le coppie che sono sposate da molti anni vengono festeggiate. Come se si festeggiassero insieme i coscritti (tradizione molto viva in Italia, specialmente nei paesi di campagna) e le nozze d'argento/oro/diamante.
Sul campo sono presenti un gruppo di ragazzi e ragazze che prenderanno parte all'iniziazione, e alcune anziane coppie. Il rituale è lo stesso per entrambi i gruppi: uno degli anziani del villaggio sculaccerà il festeggiato (o la coppia di festeggiati) con un bastone di bambù, e poi gli offrirà un bicchiere con una bevanda. Il tutto preceduto, accompagnato e seguito da danze e musiche tradizionali.
Tra i "coscritti", due ragazzi sembrano avere un ruolo prominente nella cerimonia, come se fossero dei "capi-coscritti": un ragazzo alto e smilzo e uno più solido, che indossa un copricapo simile a quello degli anziani.
Alla fine della cerimonia mi avvicino ai festeggiati per scattare qualche foto e per far loro qualche domanda, e come capita spesso a Taiwan, vengo invitato a prendere parte a varie foto di gruppo, come se fossi un vecchio amico, e non un turista capitato nel villaggio quasi per caso. La gentilezza e l'ospitalità taiwanese non mi stupiscono più.
Argomenti: cultura aborigena, destinazioni, foto Taiwan, Taiwan, tradizioni
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