On the road: in auto da Atlanta a Savannah

Il Mito della Strada vale anche se sei nato a Quarto Oggiaro

15/07/2006 | Claudio_VL | 5 commenti

"C'erano dei libri come "Sulla strada" di Kerouac: "partimmo John, Dean e io, sulla vecchia Pontiac del babbo di Dean, e facemmo tutta una tirata da Omaha fino a Tucson". Poi lo giri in italiano e fa: "partimmo sulla vecchia millecento del babbo di Giuseppe, e facemmo tutta una tirata da Piumazzo a Sant'Anna Perago". Non e' la stessa cosa, gli americani ci fregano con la lingua"
[Francesco Guccini]

E' vero, il mito della strada e' una creazione americana, e ambientato fuori dagli Stati Uniti perde qualcosa. L'America e' lunghi rettilinei nel deserto, e poi una polverosa stazione di servizio ogni tanto, col distributore di Coca Cola o Pepsi sotto il portico, e ripartire e arrivare dopo il tramonto in una citta' che potrebbe anche essere interessante, ma sei troppo stanco e ti fermi invece al primo motel con l'insegna al neon febbricitante. Provateci in Italia ... se ti si ferma l'auto sull'Appennino, magari sembrera' di essere in un deserto, ma la civilta' non sara' troppo lontana.

E' venerdi' sera, 14 luglio (anniversario della Bastiglia: buone feste cugini francesi!).
Sto per partire da Atlanta, in Georgia, per andare a Savannah, nello stesso Stato ma sulla costa atlantica, dove passero' il weekend. Secondo GoogleMaps, sono 260 miglia e dovrebbero volerci cinque ore e quarantuno minuti per percorrerle. 416 chilometri, speriamo di impiegare meno tempo, si tratta di 73 chilometri all'ora... mentre il limite e' di solito di 70 MIGLIA all'ora, in autostrada, cioe' 112 km/h. Vediamo se quattro ore bastano ...

Non e' un viaggio lungo, ma il percorso che seguiremo passera' attraverso il centro-sud della Georgia, che ha probabilmente meno attrazioni turistiche di Verrua Savoia (*). Anche se guideremo prima verso sud e poi verso est (allontanandoci quindi dal West e dal mito della frontiera), sara' il primo viaggio ragguardevole da quando sono arrivato negli USA, sei mesi fa. In futuro vedro' di puntare ad ovest, anche se la vecchia Route 66 non e' piu' importante come una volta. Ma ci saranno altre occasioni per tornare a parlare del mito del viaggio (e della strada), magari parlando di Wanderlust, un recente film americano che per ora ho visto solo a meta'.

Savannah sembra una citta' interessante e rilassata: una storiella su questa citta' e sulle sue vicine Atlanta e Charleston (South Carolina) dice che "Ad Atlanta, la gente ti chiede per prima cosa 'che lavoro fai?' A Charleston ti chiedono 'di chi sei parente, chi conosci?', e a Savannah la prima cosa che ti chiedono e' 'che cosa vuoi da bere?'".


(*) Verrua Savoia: comune piemontese situato tra Chivasso e Crescentino

Argomenti: Atlanta, auto, destinazioni, Stati Uniti, strade

Commenti (5)Commenta


29/12/2023 18:39:59, Luca r.
Articolo strepitoso, Carolyn of GA mi conferma.
29/12/2023 18:52:46, Claudio_VL
Addirittura! Dai, siamo di Torino, non diciamo queste cose. Sai che Torino perdona tutto ai suoi figli, tranne i superlativi. Esageruma nen!

Ora, venendo al complimento tuo e di Carolyn (?): grazie. Non so come sei arrivato su Viaggiare Leggeri (anzi, forse lo so: cercando notizie su Turin in Georgia), ma spero tu possa trovare qualcosa di utile e interessante, o quantomeno utile per addormentarti. Se sei in Georgia, o se ci tornerai, spero vedrai Dahlonega, cittadina piccola ma carina e quasi genuina (lo era nel 2006-2008), e se ti interessa l'aviazione ti segnalo il museo che c'e' vicino a Macon, al centro dello stato.

M'e' venuto un sospetto: non lavorerai mica in Georgia per un'azienda di logistica nata in Italia nei tardi anni Settanta?

Ti saluto, devo pubblicare una cosa sulla Norvegia.
30/12/2023 18:22:37, Luca r.
Vivo e lavoro a Torino. Sono stato negli usa per piacere la prima volta a 51 anni e precisamente ad atlanta 10 gg fa (dicembre 2023). Cercavo blog su atlanta su internet, ho trovato il tuo ancora complimenti
30/12/2023 18:28:26, Luca r.
Carolyn è chi vive da decenni in atlanta, le ho girato i tuoi articoli, lei conferma i miei complimenti.
30/12/2023 23:10:23, Claudio_VL
Ricordo, probabilmente dopo il primo anno ad Atlanta, qualcuno -“atlantino” - mi disse che aveva girato in Georgia meno di quanto avessi fatto io. È probabilmente vero e normale: vivo vicino a Londra, ma ci sono pezzi d’Inghilterra che ho visitato solo quando sono venuti a trovarmi amici (o mia sorella) che erano interessati a visitare quei posti posti.

Una cosa che mi colpì della Georgia, arrivando dall’Inghilterra, è che trovai, al lavoro, nel vicinato e con sconosciuti, una disponibilità molto maggiore a parlare per il piacere di parlare. In un mio tentativo prematuro di tirare fuori regole generali da casi individuali, direi che la gente dei paesi caldi ama parlare, quella dei paesi freddi ama muoversi.

Dei posti che ho visitato ricordo soprattutto le persone, e in questo momento, della Georgia, me ne vengono in mente alcune. La mia “barbiera“, che tornò al suo lavoro precedente, insegnante di “media studies” alle superiori; la mia vicina di casa che faceva la ragioniera dopo aver fatto la presentatrice televisiva: due esempi della mobilità sociale statunitense, a volte avanzi, a volte no, però ti muovi. C’è la cameriera di Hooters che era appena tornata da una “tour of duty“ in Iraq: era riservista nell’esercito, e si occupava di informatica, mi pare; mi parevano occupazioni così incongruenti. Tanti altri aneddoti sulla Georgia e sugli Stati Uniti credo di averli raccontati nel blog, e non vorrei ripeterli troppo.

Non era tutto rose e fiori, ad Atlanta. In oltre due anni lì, un solo collega - Cedric, merita di essere menzionato per nome - mi disse “non ho capito questa cosa, me la spieghi“. Le regole americane: 1) non usare mai fasi negative, 2) non ammette mai nessuna lacuna, e 3) se c’è una trasmissione automatica di dati, e c’è un rischio di errore, non risolvere il problema, manda invece lo stesso file 475 volte. Questa, perlomeno, è la mia esperienza professionale.

Mi rendo conto che questi sono aneddoti completamente slegati, ma… Cos’altro potrei dire? Che ho fatto per l’ennesima volta una lista di ristoranti hot pot di Torino, grazie a una gentile cameriera di un ristorante pseudo-giapponese a Leinì. Che domattina dovrei visitare il mercato del pesce di Porta Palazzo, che la mia insegnante di tedesco delle superiori definì “superiore, migliore e più grande di quello di Amburgo”. Infine, spero tu abbia altre occasioni di visitare la Georgia.

Buon 31/12, buon 2024 a te

Domanda di verifica

Rispondi alla domanda seguente usando una sola parola, nessun numero.
Quarta e quinta lettera di 'soffitto'