Recensione di una bici elettrica provata a Taiwan

Non è un prodotto di lusso ma da' soddisfazioni

12/02/2018 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Viaggiare in bici fa bene alla salute e all'ambiente, e permette di godere i panorami intorno a noi con piu' tempo e piu' attenzione. Pero' stanca, soprattutto se ci sono trenta gradi, il 99% di umidita' e hai anche il jet lag per un viaggio durato 17 ore. Per cui, quando venni invitato a fare un giro in bici nella zona di Fulong, la mia reazione fu un sorriso di circostanza seguito da un'espressione di lieve disappunto, ma solo dentro me.

L'espressione di disappunto che avevo dentro di me

Poi, quando arrivammo al noleggio bici a Fulong, mi resi conto che qualcosa s'era perso nella traduzione del programma della giornata: le "bici" che avremmo noleggiato erano dotate di un motore ausiliario elettrico!

L'espressione che sostitui' quella di disappunto

Mi piacerebbe una Tesla, ma è al di la' delle mie possibilita' economiche, per cui posare il deretano su questa "bici elettrica" è stata la mia prima esperienza di veicoli elettrici, a parte un breve giro in Segway a Singapore, qualche anno fa.



Una foto della "bici elettrica".

Impressioni iniziali


Questa bici con motore ausiliario somiglia piu' ad un ciclomotore che ad una bici, e l'analogia piu' adatta è forse quella col vecchio Ciao della Piaggio: il telaio è un tubo, i pedali ci sono ma c'è anche una piattaforma (grande appena a sufficienza se di piede portate il 43/44), ruote in lega e freni a tamburo. Niente serbatoio della benzina, c'è invece una grossa batteria sigillata sotto la sella; la sospensione posteriore è a molle (oleopneumatica? Idropneumatica? Non so, ma è confortevole), davanti c'è una forcella telescopica anzichè la sospensione "a biscottino" del Ciao. Completano la dotazione i fanali (con frecce), il tachimetro, l'indicatore di carica della batteria, un'utile cestino davanti alla forcella, una seconda sella per il passeggero e un cavalletto centrale di facile utilizzo.

Paghiamo 260 TWD (7 euro) a testa e partiamo.

Come va questa bici elettrica


La mia idea iniziale, dopo aver regolato la sella ed aver ricevuto le ultime istruzioni per l'uso in taiwanese (neppure in mandarino, che gia' capisco poco...), era quella di usare questo veicolo come una bici, ricorrendo al motore elettrico solo in caso di fatica, salite e difficolta' varie.

Poi, una volta partito, ho dimenticato i buoni, salutistici propositi, e ho utilizzato poco i pedali: questo coso VOLA! Non nel senso della velocita' massima che ho raggiunto, che secondo il tachimetro erano comunque trentotto rispettabili chilometri all'ora, quanto per l'accelerazione sorprendente, grazie anche al numero limitato di componenti meccanici (la trasmissione alla ruota posteriore avviene tramite cinghia completamente nascosta). L'assenza dei rumori del motore e dello scarico crea una sensazione irreale: ti sposti ad una bella velocita' sentendo anche le cicale lungo la strada. Non solo: spostarsi in modo cosi' silenzioso è un ottimo modo per arrivare rapidamente a poca distanza dagli animali per fotografarli. Ma tenete presente che lo stesso vale per i pedoni, i ciclisti e gli altri utenti delle strade e delle piste ciclabili: in assenza di rumori meccanici, siate pronti ad utilizzare il clacson. E in curva tenete i piedi sui pedali, come si fa con i ciclomotori dotati di pedali, per evitare che questi vadano a toccare la strada quando "piegate", facendovi ribaltare.

Considerato che abbiamo utilizzato soprattutto piste ciclabili, abbiamo limitato la nostra (*) velocita' a circa 20 km/h per la maggioranza del percorso. La pista ciclabile è larga e ben asfaltata e segue la costa nord-orientale di Taiwan. Come dicevo poco fa, queste bici elettriche/mini-scooter sono perfette nelle giornate calde e umide di Taiwan (che è attraversata dal Tropico del Cancro): andando a 20 km/h il caldo umido si sente molto meno, e questi "cosi" sono piattaforme ideali per fare foto. Ci si ferma in un attimo, si prende la macchina dalla borsa nel cestino davanti (o, per fare prima, la si tiene a tracolla), poi si riparte e ci si riunisce al gruppo.

(*): non si tratta di pluralis maiestatis, ero in compagnia di parenti e amici.


Alla fine della giornata, dopo un'escursione su due ruote durata cinque-sei ore, la batteria ha ancora piu' del 50% di carica. Noi siamo riposati, c'è chi ha pedalato piu' di me, chi meno. E a distanza di qualche tempo, devo dire che ricordo ancora con piacere questi aggeggi elettrici che ci hanno portato a spasso per ore senza darci problemi.



Argomenti: energie alternative, moto, recensioni, Taiwan

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