Quello che vogliono i lettori medi è un bel racconto esotico per distrarsi la sera

28/05/2019 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Oggi ho piu' voglia di leggere che di scrivere, e' mi e' capitato davanti un articolo di Luca Sofri di due anni fa, in cui parla di Scoop, un romanzo del giornalista Enrico Franceschini. La storia parla di giornalisti e giornalismo, ma tocca anche argomenti che riguardano questo sito: i luoghi esotici, lo scriverne, e la distanza tra la realta' e le storie che scriviamo (Il fottuto storytelling, per citare il titolo di un altro articolo di Sofri).

Il brano che mi e' piaciuto di piu', finora (*), e' questo dialogo tra Andrea, giovane giornalista che sta perdendo il suo idealismo, e Tarchetti, vecchia volpe che gli da' opinabili lezioni di vita.

"Il giornale ideale è quello che dà la stessa notizia in prima pagina dallo stesso paese con lo stesso titolo di tutti gli altri. Allora sì che sai di essere nel giusto."

Andrea si gratta pensoso la testa.

"Prendiamo il lettore per il culo," conclude.

"E perché mai? Per il lettore non fa nessuna differenza. Quelli che conoscono le situazioni internazionali e sono in grado di distinguere hanno altre fonti, perlopiù estere, l’Herald Tribune, il Times, Le Monde. Non hanno bisogno di noi giornalisti italiani per sapere cosa succede e perché. Quello che vogliono tutti gli altri, diciamo i lettori medi, è un bel racconto esotico per distrarsi la sera, dopo cena: e dunque Africa, Asia, America Latina… qualsiasi folkloristico buco del culo del mondo, qualsiasi luogo dove il povero lettore non andrebbe mai in vacanza ma che un po’ lo affascina va benissimo. Vuole un pizzico di dramma, e noi glielo diamo."


(*): gli estratti che ho letto finora sono tratti da quest'articolo de Il Post.



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Argomenti: giornalismo, libri, scrivere

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