EasyJet e Ryanair: è colpa di Brexit

La carenza di personale negli aeroporti britannici è dovuta all'uscita dalla UE, dicono O'Leary e Lundgren

25/06/2022 | Redazione VL | 0 commenti

Capita raramente di vedere Ryanair e easyJet d'accordo, ma questa volta e' successo, grazie a Brexit.

easyJet ha cancellato molti voli, quest'anno, per mancanza di personale. Johan Lundgren, l'amministratore delegato della low cost britannica, ha dichiarato che 8.000 candidature, tutte relative a cittadini dell'Unione Europea, sono state respinte in quanto i candidati non avevano il permesso di lavorare nel Regno Unito. easyJet ha deciso di eliminare il 7% dei suoi voli, quest'estate, per evitare di doverli cancellare all'ultimo momento per mancanza di personale.

Lundgren ha aggiunto i candidati europei rifiutati costituiscono il 35%-40% del totale delle persone che hanno fatto domanda per lavorare alla easyJet. L'intervista (fonte: Independent) non specifica in quale periodo siano state rifiuati gli ottomila candidati.

E Ryanair? Michael O'Leary, diretto come sempre, ha dichiarato che Brexit e' una "abject failure", e che la mancanza di lavoratori, che sta causando ritardi e cancellazioni negli aeroporti britannici, sarebbe facilmente risolvibile utilizzando lavoratori della UE. Ryanair non sta avendo gli stessi problemi di easyJet e non sta cancellando voli per un motivo molto semplice, crediamo: e' una linea aerea della Repubblica d'Irlanda, e come tale continua a poter assumere personale dal resto dell'Unione Europea senza problemi, a differenza di easyJet.

Il problema della mancanza di personale colpisce pero' anche i servizi a terra, per cui tutte le linee aeree che operano nel Regno Unito - e tutti i loro passeggeri diretti da/verso Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord - si trovano a soffrire per la mancanza di personale negli aeroporti. Un esempio? La direzione dell'aeroporto di Heathrow ha chiesto alle linee aeree che utilizzano i terminali 2 e 3 di eliminare il 10% dei loro voli previsti per quest'estate.

O'Leary, che spesso dice cose spiacevoli ma che in questo caso non ha detto niente di strano, ha aggiunto che "This government couldn’t run a sweet shop" e che il governo britannico ha cosi' disperatamente bisogno di dimostrare che Brexit sta funzionando, nonostante sia una "abject failure", che non e' disposto a concedere ai lavoratori europei necessari l'ingresso nel Regno Unito.

Che poi non si tratta di lavori molto invidiabili, visto che sono pagati poco e che spesso richiedono sforzi fisici. Per il personale utilizzato da Swissair e Dnata, due delle principali aziende che offrono servizi di terra aeroportuali (sicurezza, rifornimento, movimentazione aeromobili e bagagli, manutenzione, pulizia a bordo, sghiacciamento aeromobili, ecc.), gli annunci di lavoro pubblicati in questi ultimi mesi per l'aeroporto di Heathrow offrono stipendi tra le £9,67/ora e £13/ora e richiedono, tra le altre cose, la capacita' di "sollevare ripetutamente 32 kg nel corso del turno di lavoro" (fonte: Swissair). Si tratta di lavori che in precedenza attiravano lavoratori dell'Europa orientale e mediterranea, proprio quei lavoratori che ora ci penseranno due volte, prima di trasferirsi nel Regno Unito. Le favolose opportunità prospettate dai fautori di Brexit per attirare lavoratori qualificati dall'ex Commonwealth e dal resto del mondo non sono certo queste...

Argomenti: Brexit, easyJet, lavoro, Ryanair, vivere in Inghilterra

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