Un viaggio in Nuova Zelanda - 3
Motel, mini-traghetto, terra rossa e strane pelli
18/10/2025 | Claudio_VL | 0 commentiSiamo tra Cape Reinga e Auckland, e stiamo andando a sud. Prima, una parola sui motel neozelandesi. Sono spesso a conduzione familiare, di solito puliti (unica eccezione: uno enorme che troveremo poi ad Auckland l'ultimo giorno), spesso con una bella vista, al risveglio. Isolati o lungo le strade principali, in campagna o ai limiti delle città, ce ne sono di tutti i tipi.

La nostra camera.


Una vista decente, al risveglio.


Non un postaccio.

Guidiamo sereni e inconsapevoli come paperi in uno stagno, tenendoci sulla costa occidentale dell'isola settentrionale della Nuova Zelanda (all'andata avevamo seguito una rotta più a est), ma iniziamo a capire che siamo in trappola: sulla costa, a partire dal Panguru Passage, l'oceano si insinua nella terraferma, e ci blocca la strada.
Per risparmiare tempo e ore di guida, prendiamo l'Hokianga Ferry, tra Rawene e The Narrows, 4km a sud di Kohukohu. Partenza da uno spiazzo, traversata di 15 minuti, approdo presso un altro spiazzo: nessun porto, nessun molo.

Questo traghetto è piccolo, ma me lo ricordavo ancora più piccolo. Forse perché durante la nostra traversata c'erano solo un furgone e un'altra auto a bordo, a parte la nostra Sunny.


L'approdo presso Rawene.

Ad un osservatore disattento può sembrare di essere capitati in una zona di hippies, ma la realtà è ancora più semplice: raramente si trova tanta gente che bada attenzione al proprio abbigliamento quanto noi italiani, nei Paesi anglosassoni.

Un cormorano. Dovrebbe essere un Pied Shag, o Phalacrocorax varius, cioè un cormorano bianconero maggiore, una delle tante specie endemiche che abbiamo osservato in Nuova Zelanda.

Cose viste ma non fotografate nei giorni scorsi: un enorme aborigeno Maori con la faccia completamente tatuata, mantello nero e cappello da cowboy... col senno di poi direi che faceva pensare al Creeper di Jeepers Creepers. Un corteo funebre Maori - in auto - che ha bloccato la strada verso Cape Reinga per mezz'ora: secondo le tradizioni locali, Cape Reinga è il punto in cui le anime dei defunti spiccano il volo verso il paradiso dei Maori.

Pelli di animali stese a seccare. Ho altre foto che mostrano che il sangue era ancora piuttosto fresco.

Rocce e spiaggia di sabbia rossa, non siamo lontani dalla metropoli Auckland, ma potremmo essere lontanissimi: non abbiamo incontrato nessuno durante questa passeggiata lungo l'oceano.






Le mille luci di Auckland. Siamo tornati - chilometro più chilometro meno - al punto di partenza di questo viaggio in Nuova Zelanda. Ora inizia il viaggio verso sud, che ci portera' da Te Ika-a-Maui (l'isola settentrionale) a Te Waipounamu (l'isola meridionale), e poi forse a Rakiura (Stewart Island).

#RivediamoLaNuovaZelanda

Guidiamo sereni e inconsapevoli come paperi in uno stagno, tenendoci sulla costa occidentale dell'isola settentrionale della Nuova Zelanda (all'andata avevamo seguito una rotta più a est), ma iniziamo a capire che siamo in trappola: sulla costa, a partire dal Panguru Passage, l'oceano si insinua nella terraferma, e ci blocca la strada.
Per risparmiare tempo e ore di guida, prendiamo l'Hokianga Ferry, tra Rawene e The Narrows, 4km a sud di Kohukohu. Partenza da uno spiazzo, traversata di 15 minuti, approdo presso un altro spiazzo: nessun porto, nessun molo.

Questo traghetto è piccolo, ma me lo ricordavo ancora più piccolo. Forse perché durante la nostra traversata c'erano solo un furgone e un'altra auto a bordo, a parte la nostra Sunny.


L'approdo presso Rawene.

Ad un osservatore disattento può sembrare di essere capitati in una zona di hippies, ma la realtà è ancora più semplice: raramente si trova tanta gente che bada attenzione al proprio abbigliamento quanto noi italiani, nei Paesi anglosassoni.

Un cormorano. Dovrebbe essere un Pied Shag, o Phalacrocorax varius, cioè un cormorano bianconero maggiore, una delle tante specie endemiche che abbiamo osservato in Nuova Zelanda.

Cose viste ma non fotografate nei giorni scorsi: un enorme aborigeno Maori con la faccia completamente tatuata, mantello nero e cappello da cowboy... col senno di poi direi che faceva pensare al Creeper di Jeepers Creepers. Un corteo funebre Maori - in auto - che ha bloccato la strada verso Cape Reinga per mezz'ora: secondo le tradizioni locali, Cape Reinga è il punto in cui le anime dei defunti spiccano il volo verso il paradiso dei Maori.

Pelli di animali stese a seccare. Ho altre foto che mostrano che il sangue era ancora piuttosto fresco.

Rocce e spiaggia di sabbia rossa, non siamo lontani dalla metropoli Auckland, ma potremmo essere lontanissimi: non abbiamo incontrato nessuno durante questa passeggiata lungo l'oceano.






Le mille luci di Auckland. Siamo tornati - chilometro più chilometro meno - al punto di partenza di questo viaggio in Nuova Zelanda. Ora inizia il viaggio verso sud, che ci portera' da Te Ika-a-Maui (l'isola settentrionale) a Te Waipounamu (l'isola meridionale), e poi forse a Rakiura (Stewart Island).

#RivediamoLaNuovaZelanda
Argomenti: cultura aborigena, foto Nuova Zelanda, nostalgia, Nuova Zelanda, Oceania, racconti, Wanderlust
Commenti (0)Commenta
Non ci sono ancora commenti.Un articolo a caso
Tanti articoli a tua disposizione