Un'ora a Ham House: undici storie brevi in undici foto

Ma anche consigli per l'arredamento da una villa inglese del Seicento

11/11/2019 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Sono stato più di una volta a Ham House, negli ultimi otto anni. Non è lontana da Heathrow, se hai la tessera del National Trust entri gratis, si può poi passeggiare lungo il Tamigi, ed è una villa patrizia del Seicento in cui trascorrere qualche ora lontano da social media, Brexit, fascismi, influencers, Trump e reality shows. Anche solo un'ora, come oggi.

Ho notato che vari miei amici, durante le loro visite in Inghilterra, hanno osservato con interesse e curiosità i dettagli delle case inglesi, forse per prendere spunti per l'arredamento delle loro abitazioni, per cui pubblico qualche foto di questa visita a Ham House, accompagnate dalle storie (inventate) di lavoratori domestici, per i cultori di Downton Abbey e Upstairs, Downstairs, e per ricordare agli altri che al fianco della storia dei ricchi c'è quella, meno nota e meno splendida, dei meno ricchi che lavorano per loro. Upstairs e downstairs, appunto: quelli che vivono ai piani di sopra e la servitù che vive nel seminterrato.

Undici storie brevi in undici foto





- Vanno bene cosi', ti dico.
- No, non vanno bene! Milord darà di matto quando le vedrà!
- No. Milord ama vedere Ham House linda e ordinata. TU sei quello che si tormenta con i dettagli insignificanti.
- NON SONO IO! Le dimensioni delle conchiglie sono differenti! Se ne accorgerà e punirà tutta la servitù, our M'lord!
- E allora disponi queste sedie in modo che sembri che le differenze siano volute e non accidentali. Mettile in ordine crescente o decrescente di grandezza!
- Non è una cattiva idea...



- James, cosa ne dici? Si legge bene quel "Viva Rex", o devo farlo incidere più a fondo?
- Yes M'lord, si legge chiaramente...
- Non sai cosa significa, James, vero? Vuol dire 'viva il re' in latino.
- Grazie, milord.
- Speriamo che gli invitati alla festa vedano la scritta e che qualcuno di loro ne parli alla corte. Sono circolate voci negative su Ham House, ultimamente. Dicono che sono meno... fedele alla Corona di quel che sarebbe raccomandabile.
- Davvero, sir? Pensa forse che sarebbe utile segnalare la sua lealtà in modo più diretto?
- Non ci penso neanche. Sono passati i tempi di Re Giacomo, questo non merita niente più di questa scritta sul portale d'ingresso.
- Sir...
- Un donnaiolo che sta riempiendo l'Inghilterra di bastardi, questo Carlo. Quasi rimpiango Cromwell ma... anche quello: faceva tanto il repubblicano inflessibile, e poi cosa fa? Lascia la Nazione a suo figlio, come un imbelle coronato qualsiasi.
- Sir...
- Puoi andare, fedele James, puoi andare.



- Papa', ti somiglia!
- Lo spero bene, ho pagato .. sterline per quella statua.
- Ma le altre trentasette statue... non tutte ti somigliano, papa'! In una somigli a Traiano, in un'altra a Galba, e nel busto più bello sembri Giulio Cesare!
- Co...cosa???
- Lo scultore ti ha fregato! Questi busti somigliano più a imperatori romani che a te, papa'!



- We need to talk, Lionel. Dobbiamo parlare. Non possiamo continuare cosi'.
- Elizabeth? Cosa intendi, mia cara? Di cosa vuoi parlare?
- I domestici hanno troppo tempo libero. La piccola Lily dice che li ha visti tirare colpi ad una palla gridando cose in francese.
- IN FRANCESE??? E cosa gridavano?
- Lily dice che gridavano "tenez", o "tennis", qualcosa del genere.
- Dovremo fare qualcosa. Non possiamo permettere che la servitù parli francese e giochi nel tempo libero.



Oggi ho perso di nuovo con Robert. Perdo sempre. Giocare a dama su questo pavimento è una cosa diabolica, è impossibile prevedere ogni mossa.
-- Dal diario di un bambino della famiglia Tollemache, 1670 circa



C'era rimasta solo lei. Un'ultima lettera. Avevo letto i solleciti dei creditori, le minacce dei vicini, il bando del borgomastro. Non temevo niente di quello che avrebbero potuto dirmi. Ma la sua lettera, quella era... differente. Per una volta preferivo rimanere nel dubbio anziché aprirla, leggere e sapere definitivamente qualcosa che non avrei più potuto ignorare.



- Vai
- Come? come vado? Come faccio?
- E' il tuo lavoro, vai.
- E' il mio primo giorno, come caspita faccio a raggiungere il lampadario?
- Ci sono delle ragnatele e vanno tolte, quindi devi andare
- Ma COME? Non abbiamo una scala abbastanza lunga, e se anche ce l'avessimo, non ci sarebbe di che appoggiarla. Non ho mai tolto ragnatele a dieci metri da terra!
- Peggio per te, vorra' dire che domani non avrai un lavoro. Alla signora non interessa come arriviamo alle ragnatele, basta che le togliamo.



- Quante porcellane dobbiamo ancora lustrare, Mary?
- Poche, Pru. Una dozzina, non di più.
- La prima che lucidi ti pare una cosa speciale, fuori dal mondo, delicata e quasi magica. La seconda è già meno esotica. Quando arrivi alla quinta ti sembra che tutta la porcellana del mondo sia cinese.
- Forse è proprio cosi'.
- Mary?
- Si', Pru?
- Ma secondo te in Cina vanno pazzi per la porcellana inglese?



- Ma perché? Perché mettono cose del genere in cima al baldacchino del letto, in posizione precaria, poi?
- Sono cose che non puoi capire. La famiglia ha gusti raffinati, non sono zotici come te e me.
- Sara', ma dietro un paio di armadi ho visto che c'era ancora inciso il prezzo pagato dai signori. Non mi pare una cosa di classe.
- Se hanno fatto cosi' vorrà dire che si fa cosi'. Rispetta la loro posizione e la tua!
- Prima o poi le cose cambieranno...
- Le cose non cambieranno, fidati. Non sono cambiate con la Repubblica, non cambieranno ora.



- Mary, se mi tocca pulire un altro vaso cinese in porcellana urlo!
- Pru, fai come me. Quando non ne puoi più, sputa sul vaso e puliscilo con uno dei pregiati arazzi di m'lord, ti sentirai molto meglio



- Questo è l'unico angolo tranquillo della casa, in cui nessuno mi da' ordini. Non me ne andrei mai.
(Suona la campanella, Mary si alza ed esce)






Argomenti: destinazioni, foto Gran Bretagna, lavoro, National Trust, ville e palazzi inglesi

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