In bici lungo il Grand Union Canal da Heathrow a Londra

Respirare gli anni Settanta vicino alla Trellick Tower e a Lot's Ait

28/05/2021 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

La rete dei canali navigabili, in Gran Bretagna, non e' utilizzabile solo in barca. Lungo i canali ci sono dei towing path, sentieri che venivano utilizzati per trainare le chiatte tramite cavalli, che ora sono diventati percorsi pedonali e piste ciclabili. Cinque chilometri a nord dell'aeroporto di Heathrow, nella citta' di West Drayton passa il Grand Union Canal: seguendolo verso nord si arriva a Watford e oltre, pedalando sulle sue rive verso est si va invece verso Londra, destinazione lievemente più' interessante. Per tornare a casa - vicino a Heathrow - ho seguito invece la strada A4 e il Tamigi.

Il percorso d'andata:


Il panorama non e' quello rurale che ti circonda quando pedali verso Rickmansworth. Tra West Drayton e Londra la pista passa vicino a discariche di pneumatici, dietro centri commerciali e magazzini, Ma fino a questo ponte, il Bull's Bridge, il percorso e' rilassante e la vista non e' male: battelli da canale, kayak e tante folaghe e germani reali. Arrivati al ponte si gira a sinistra per proseguire verso Paddington.



... ed ecco che il panorama peggiora di colpo. Foto scattata dal Bull's Bridge.


Poi per fortuna le cose migliorano. Non spunta il sole da dietro le nuvole, non arriva un improvviso vento a favore a facilitare la pedalata, ma perlomeno sparisce il cemento e ricompaiono prati e alberi (e si moltiplicano le barche).
La bandiera pirata (Jolly Roger) e' un classico, per i battelli fluviali britannici.


Una scialuppa di salvataggio adattata a casa galleggiante (ne avevo visto un'altra pedalando lungo questo canale in direzione di Watford).


L'area di North Kensington / Notting Hill




Quest'edificio imponente, opprimente, strano, e forse bello, e' la Trellick Tower.

Trellick Tower e' l'incarnazione la materializzazione dell'Inghilterra degli anni Sessanta/Settanta, lo vedi e ti tornano i mente capelli lunghi, basettoni pantaloni a zampa d'elefante, l'Austin Allegro color cacchetta, i Professional e Ziggy Stardust, gli scioperi, la disoccupazione e i titoli di coda dei film con l'uomo che suona il gong. E' un edificio residenziale inaugurato nel 1972, progettato da Ernő Goldfinger, maestro dell'architettura brutalista. 217 appartamenti in 31 piani, una torre di servizio collegata all'edificio principale ogni tre piani da corridoi, una reputazione inizialmente pessima (per le attività criminali che si svolgevano in quella zona negli anni Settanta) e poi via via migliorata al punto da rendere desiderabile un appartamento in questa torre, nonostante il rischio sempre presente di incendi come quello che distrusse Grenfell Tower uccidendo 72 persone.

C’è un altro edificio residenziale simile a Trellick Tower, anche quello progettato da Goldfinger: è Balfron Tower, alto 26 piani, nella zona di Poplar, a Tower Hamlets (Londra). Se il nome Goldfinger vi pare familiare, avete ragione: questo famoso architetto litigo' con Ian Fleming - il creatore di James Bond - su un campo da golf, e Fleming diede il suo cognome al cattivo dell'omonimo film. Goldfinger (l'architetto) era irascibile e privo di humour, quindi in questo caso mi risulta facile accettare quel che fece Fleming.

La pedalata verso il centro di Londra continua. Questa foto mostra una cosa utile e interessante: un gradito riparo in caso di pioggia. Altra cosa utile: la bici. Nel senso di “qual è il tipo di bici più adatto per una passeggiata come questa?”. Io ho usato una mountain bike, ma viste le condizioni della pista ciclabile lungo il canale (liscia, pochi sassi, zero crepe nelle sezioni asfaltate) e visto che ho poi fatto un buon numero di chilometri su strade asfaltate, al ritorno, probabilmente una bici più stradale sarebbe stata una buona scelta. Magari una gravel bike. Oppure montare delle gomme meno tassellate e più scorrevoli sulla mia MTB.


Mezzogiorno e otto minuti, circa due ore dalla partenza: siamo a Little Venice, a due passi dalla stazione di Paddington. Il tizio in kayak ha fatto esercizio a sufficienza e s’è fermato per una sigaretta rigorosamente tradizionale.


Arrivo nella zona di Paddington, vista e fotografata tante volte, visto che lavoravo in un'azienda informatica che aveva sede dentro la stazione. Lungo il Regent's Canal (non si chiama più Grand Union Canal, qui), prima di arrivare al Paddington Basin, ho visto questa roulotte Airstream (o stile Airstream: non so se sia originale) in alluminio lucidato, che ospitava un caffè apparentemente italiano. Il tizio dietro il banco (il titolare? O barista?) stava parlando in italiano con un cliente, dopo qualche minuto ho attaccato discorso anch'io, s’è parlato della categoria degli italiani all'estero; poi ho acquistato due piccoli - e ottimi - cannoli (senza ricotta, purtroppo), premio per essere arrivato vivo in bici a Londra. Che non e' un'impresa, ma se lo fai senza essere in forma, prendendo una strada poco lineare, con una bici priva delle sette marce più' lunghe, e vedendo dei bei posti, beh, diventa una pedalata indimenticabile.


Il Paddington Basin


Dopo l'arrivo a Paddington mi sono reso conto di aver fatto un errore che faccio spesso: non avevo pianificato il ritorno a casa, quindi non avevo una rotta programmata nel mio smartphone. E la app che stavo usando per registrare il percorso ("Bike GPS") aveva smesso di registrare dati, per cui nel momento in cui scrivo non so con esattezza per quali vie sono passato. In generale, avendo deciso di tornare nella zona di Heathrow seguendo il Tamigi, avevo pensato di raggiungere la trafficatissima rotonda di Chiswick, in cui si incontrano la A205 South Circular e la A406 North Circular, che insieme formano una mini-tangenziale (nel senso che permettono di girare intorno al centro di Londra evitandolo) ed altre strade, tra cui la A4, che porta verso ovest, quindi verso Heathrow, Staines, Windsor.

Arrivo a Chiswick, che e' a venti chilometri da casa, mia destinazione finale per oggi. Ci arrivo zigzagando, deviando ogni volta che vedo un edificio inusuale, una chiesa antica, un quartiere vivace, un fruttivendolo coi durian, e a volte procedendo spedito quanto il traffico veicolare, che non e' molto, evidentemente molta gente continua a lavorare da casa. Percorro più della decina di chilometri necessari per arrivare a Chiswick, ma ci sono 40 minuti consecutivi di sole, cosa inusuale, e pedalare e' un piacere. Dalla Chiswick Roundabout proseguo come previsto sulla A4, ma la abbandono quasi subito: già non mi piace guidare su strade in cui non c’è niente da vedere, figuriamoci pedalarci, su quelle strade... prendo la prima strada sulla sinistra, Lionel Road, sapendo che il Tamigi e' a sud della A4/M4.

Passo di fianco allo stadio comunale di Brentford dove gioca l'omonima squadra, che compete nell'English Football League Championship (la Serie B inglese).


Raggiungo il Tamigi, siamo nella zona del Kew Bridge. Non sono su una vera e propria pista ciclabile, e' un sentiero asfaltato liscio tortuoso, come il fiume in quest'area. Alla mia sinistra, un ponte blu in acciaio collega la terraferma a Lot's Ait, un'isola del Tamigi, e oltre l'isola scorre il ramo non in secca del fiume.


Un ait (grafia alternativa: eyot e' un'isola fluviale prodotta dalla progressiva accumulazione di sedimenti, per questo tende ad avere una forma allungata; a volte gli ait sono isole temporanee, che scompaiono quando la corrente trascina via i sedimenti che le formano.

Lot's Ait è stato utilizzato per secoli per la coltivazione di salix viminalis (vimini). L'isola era nota in precedenza come Barbel Island (l'isola del barbo), in quanto era in una zona fruttuosa per la pesca. Ora le piante hanno conquistato l'isola, e le sole opere umane visibili, alcune officine di riparazione per barche, contribuiscono a dare all'isola un'aria di abbandono e decomposizione. Sembrano tornati gli anni Settanta della Trellick Tower e di Erno Goldfinger...

Qualche centinaio di metri piu' avanti ci sono altre officine per la riparazione di battelli. Non so se si possano chiamare "cantieri navali": somigliano al capannone di un vicino di casa (e amico) che avevo in Italia, che faceva il fabbro. Siamo ancora a Brentford, e dal Tamigi siamo passati al fiume Brent (Brentford = guado sul Brent).


A Londra capita spesso di trovarsi in aree un po' squallide, dedicate a fabbricazione e riparazione, verdi di muffa e rosse di ruggine e poi, nel giro di pochi minuti sei in un'area con un carattere completamente differente, come Syon House, villa patrizia e giardini aperti al pubblico, Residenza del Duca di Northumberland, Syon House ha una splendida serra vittoriana (il Syon House Great Conservatory) che visitai dieci anni fa e che ora non e' aperta al pubblico. Nella foto il ristorante, con bolle protettive anti-freddo e anti-pioggia che probabilmente facilitano anche il mantenimento dei due metri di distanza tra le comitive.


Dopo Syon House prendo la strada più diretta verso Heathrow, e arrivo a Stanwell Moor in un'ora o poco più, con un po' di fiato residuo, persino.



Argomenti: cicloturismo, fiumi e laghi, Londra e dintorni, narrow boat e canali britannici

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