Permutazioni di una aurora boreale norvegese
Quello che vedi, quello che vede la tua fotocamera, quello che pubblichi. Tre cose differenti.
28/11/2021 | Di Claudio_VL | Commenti: 0L’aurora boreale è un fenomeno strano: visto di persona - con i tuoi occhi - la si nota pochissimo.
Non c'e' modo di mostrare un'immagine che dimostri quanto poco e' visibile l'aurora boreale ad occhio nudo: sono le foto a rivelarla. Questa e' la foto originale (ridotta) uscita dalla mia reflex. Ad occhio nudo non avreste visto quasi niente, solo strisce biancastre in cielo, come se ci fossero state delle concentrazioni di stelle.
Per apprezzarla davvero, come certi ectoplasmi di cui ci raccontano le leggende, ci vuole una fotografia. È solo in fotografia che emerge - anche senza ritocchi - quel colore verde brillante. Se poi si clicca un pulsante qualsiasi per “ottimizzare“ o ritoccare l'immagine, nascono immediatamente fotografie spettacolari come quelle che avrete visto millanta volte su Instagram, ma anche sulle riviste di viaggio cartacee.
Anzi: nascono fotografie incredibili, nel senso che vanno due volte contro quello che ci dice il nostro cervello. Il cervello già non riconosce quel verde, guardando il cielo: non si vede proprio. E guardando poi le foto “ottimizzate” si si ritrova davanti delle sfumature di altri colori - rosso, arancione - che non hai visto e che non avrebbe mai potuto vedere, nel buio quasi completo della notte artica.
Ma forse è meglio così, dopo tutto anche la foto dei miliziano di Capa era artificiosa, n'est-ce pas?
Argomenti: abrasioni superficiali, fotografia, Norvegia, notte
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Per apprezzarla davvero, come certi ectoplasmi di cui ci raccontano le leggende, ci vuole una fotografia. È solo in fotografia che emerge - anche senza ritocchi - quel colore verde brillante. Se poi si clicca un pulsante qualsiasi per “ottimizzare“ o ritoccare l'immagine, nascono immediatamente fotografie spettacolari come quelle che avrete visto millanta volte su Instagram, ma anche sulle riviste di viaggio cartacee.
Anzi: nascono fotografie incredibili, nel senso che vanno due volte contro quello che ci dice il nostro cervello. Il cervello già non riconosce quel verde, guardando il cielo: non si vede proprio. E guardando poi le foto “ottimizzate” si si ritrova davanti delle sfumature di altri colori - rosso, arancione - che non hai visto e che non avrebbe mai potuto vedere, nel buio quasi completo della notte artica.
Ma forse è meglio così, dopo tutto anche la foto dei miliziano di Capa era artificiosa, n'est-ce pas?
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