Una cravatta aborigena
26/11/2016 | Autore: Claudio_VL | 0 commenti

Ci sono momenti in cui sai di avere tante cose da fare, e magari le hai anche iniziate, ma qualcosa ti ronza in testa e ti impedisce di fare altro. Ti ossessiona. Hai una bee in your bonnet, un'ape sotto il cappello, come dicono in Gran Bretagna.
Ho comprato una cravatta a Taiwan. Ecco la cosa che continua a ronzarmi in testa. Bbzzzzzz.
L'ho pagata l'equivalente di 25 euro in dollari taiwanesi, che a memoria e' tanto: le ultime cravatte che ho comprato devo averle pagate ventisettemila lire (non credo d'averne comprate dopo l'introduzione dell'euro).
Cravatta aborigena. Sono queste due parole ad avermi attirato e spinto a quest'acquisto in un negozio aborigeno, in un giorno di pioggia a Hualien. Non era il negozio, troppo poco artigianale. Non era lo scarno contenuto del mio portafoglio. Erano quelle due parole cosi' antitetiche.
"Cravatta aborigena" e' un ossimoro che si materializza davanti a te. Riuscite ad immaginare degli aborigeni taiwanesi che indossano la cravatta durante una cerimonia tradizionale, o mentre danno la caccia ai cervi taiwanesi nelle foreste tropicali?
"Cravatta aborigena" equivale a dire "lo smartphone degli Inca", "il microchip dei Masai", "il maglione in pile dei Maori". Non potevo resistere. Non mi dispiace neppure che la cravatta aborigena sia pre-annodata: il nodo non si scioglie.
NOTA: la pagina di Wikipedia in italiano non menziona l'esistenza di cravatte pre-annodate o clip-on, quella in inglese si' (e le dedica una pagina a parte). Snobismo nazionalista che non ci permette di riconoscere cio' che non ci piace?
Argomenti: abbigliamento, acquisti, cultura aborigena, Hualien e dintorni, Taiwan
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