Un weekend nel Kent

Sole, spiagge, ostriche

27/06/2021 | Di Claudio_VL | Commenti: 0

Fine maggio 2021, c’è il tradizionale "Late Spring Bank Holiday", un lunedì festivo. Prendiamo ferie per il martedì e decidiamo di visitare il Kent, la contea inglese geograficamente più vicina all'Europa continentale. Prenotiamo al Bridgewood Manor Hotel & Spa a Chatham, e sabato mattina ci buttiamo sulla tangenziale londinese, la M25, che percorriamo in senso antiorario da Heathrow, poi la M26 e la M20, quindi strade secondarie. Ci accorgiamo che, nonostante il traffico festivo, siamo in notevole anticipo rispetto all'apertura del check-in dell'hotel, quindi proseguiamo fino a Rochester, dove pranziamo e visitiamo lo storico ponte, il castello e la cattedrale.

Un bidet inglese. Trovare l'erroreDove sono le foto? In questa pagina troverete una descrizione generale del weekend, le foto e ulteriori dettagli su ciascuna località che ho visitato verranno pubblicate nei prossimi giorni in pagine separate.

Arriviamo in hotel: check-in rapido, la camera è spaziosa e (ovviamente) pulita, il televisore è grande, la temperatura della stanza perfetta: incredibilmente c’è persino un bidet, progettato maluccio ma almeno c’è. Qual è il difetto? C’è per fortuna il miscelatore (cosa tuttora non scontata, nell'Inghilterra del 2021), ma è facile dimenticarsi inizialmente che le due manopole separate per acqua calda e fredda vanno aperte insieme, pena la scottatura o il congelamento delle parti più delicate del vostro corpo.

Per la cena decidiamo di dirigerci verso Gravesend, città portuale e industriale. Incontriamo un dronista sdentatissimo (è uno stereotipo sugli inglesi, e a volte è accurato) che fa volare il suo drone un paio di metri sotto il limite di altitudine consentita dalla legge: mentre ce lo dice, sogghigna come il dickensiano Artful Dodger. Gravesend non è il massimo, ma ci godiamo un bel tramonto sul lungomare in compagnia di residenti locali e turisti stranieri (a distanza di sicurezza, ovviamente). Mangiamo in un minuscolo ristorante coreano (due tavoli), osserviamo gente e negozi in città: tanti stranieri, e negozi di alimentari est-europei, e anche tanti negozi di aeromodellismo (statico), cosa un po' strana, visto che quest'hobby non è più popolare come qualche anno decennio fa, quando ogni ragazzino rispettabile (e senza fidanzatina) aveva in casa la triade Airfix / Humbrol / Britfix.

Domenica visitiamo l'isola di Sheppey, che ha una storia curiosa: è una delle poche parti del Regno Unito ad essere stata conquistata da una potenza straniera (se escludiamo la conquista normanna del 1066), in questo caso gli olandesi nel 1667. Seguiamo la costa occidentale - Sheerness e Queenborough - poi andiamo verso l'area orientale dell'isola, finendo su strade sempre più piccole. Di solito quando guido in questo modo finisco col ritrovarmi nel cortile di una cascina, questa volta raggiungiamo invece il villaggio di Harty e la chiesa di St Thomas the Apostle, piccola e carina. Rientriamo in albergo, traffico sulle strade: potrebbe essere anche traffico in arrivo dal continente, visto che non siamo lontanissimi dalla Francia.

Nelle foto: il cortile interno dell'hotel, utilizzato per rinfreschi post-matrimoni, e la nostra camera.
Il cortile interno dell'hotel, utilizzato per rinfreschi post-matrimoniLa nostra camera


Ceniamo nel pub dell'albergo, nel ristorante non c’è più posto (ma il menu' è lo stesso). Chiedo quali vini rossi italiani sono disponibili e mi rendo conto che "vicino al continente" e "cosmopolita" non sono sinonimi: mi propongono come "italiano" un rosso australiano, scelgo invece una lager locale (il Kent è famoso per la coltivazione del luppolo, usato nel processo produttivo della birra).

Lunedì, terzo giorno: vogliamo andare a Whitstable, famosa per ostriche e mercato del pesce. L'impossibilita' di trovare parcheggio ci dissuade e proseguiamo fino a Herne Bay, meno nota ma molto carina: un parcheggio mezzo vuoto e con prezzi ragionevoli, lunghe spiagge, un lungomare con una torre utile come punto di riferimento, un pontile che una volta era lunghissimo (oltre un chilometro) e veniva utilizzato per lo sbarco dei passeggeri dei traghetti a vapore in arrivo dal continente. Mangiamo bene in un ristorante turco. Tornando verso l'albergo ci fermiamo di nuovo a Whitstable, troppo tardi per il mercato del pesce, facciamo una passeggiata in città e lungo il mare.



Herne Bay e il suo pontile/molo.

Cena in albergo, stavolta in un ampio tavolo (ieri era un tavolino da pub, alto e poco spazioso).

Martedì, dobbiamo tornare a casa. Ma mia moglie avrebbe davvero voluto mangiare le famose ostriche di Whitstable... quindi all'uscita dall'albergo giro verso est anziché verso ovest. Arriviamo a Whitstable e troviamo poco traffico, pranziamo con ostriche, incontriamo due comitive italiane in coda per il bagno (lungo la strada principale, dietro il mercato del pesce; lo dico perché abbiamo trovato coda in tutti i bagni cittadini, quindi meglio sapere dove sono). Il ristorante sull'isola di Sheppey non era in grado di accettare pagamenti tramite carta di credito, quindi oggi ci ritroviamo a corto di contanti, e vedo che è un problema comune: tanta gente in coda in tutti i bancomat cittadini.

Finito il weekend, ci infiliamo sulla M25 e arriviamo a casa, ricaricati dopo un po' di sole e mare (in cui non abbiamo nuotato). Totale spese sostenute per tre notti in hotel più pasti più ingresso nel castello di Rochester: circa 550 sterline (poco meno di 600 euro).

Altri post su questo weekend nel Kent:
- La visita a Rochester,
- Gravesend, Herne Bay e Whitstable.
- varie ed eventuali (dipende dalla memoria)



Argomenti: Gran Bretagna, idee per un viaggio, racconti

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